La storia della stampa d’arte in un libro dedicato al viaggio degli artisti incisori

Il volume esplora le tecniche di stampa che in secoli di storia hanno veicolato le invenzioni degli artisti più noti. Con l’obiettivo, però, di alimentare la sperimentazione nel presente

Printmaking Tales, lo dice il titolo: l’ultimo progetto editoriale curato dall’artista e stampatore Umberto Giovannini per Opificio della Rosa è un viaggio affascinante nella storia della stampa d’arte, partendo dalla xilografia per arrivare alle tecniche di incisione più moderne. E sono numerosi gli artisti che hanno conquistato sul campo un posto nel Pantheon del “printmaking”, nel corso dei secoli: Albrecht Dürer, tra i più noti, per aver intuito a cavallo tra il XV e il XVI secolo le potenzialità della stampa nella diffusione su vasta scala delle sue invenzioni, che scelse di affidare alla xilografia, laborioso processo affidato all’incisione di matrici in legno, poi inchiostrate e pressate tramite un torchio tipografico; e Andrea Mantegna, anche lui abile incisore, fine sperimentatore con bulino e puntasecca. E poi Rembrandt, Francisco Goya, Giovanni Fattori, solo per citare i più celebri; e i protagonisti del revival delle xilografia in Italia nella prima metà del Novecento. 

Printmaking Tales. Il libro sulla stampa d’arte

Ma la storia della stampa d’arte è ancora oggi poco conosciuta al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori: il progetto nato dalla collaborazione tra la storica azienda cartaria Fabriano, il laboratorio di printmaking della prestigiosissima scuola Central Saint Martins di Londra e l’associazione non profit Opificio della Rosa, si propone di ripercorrerne le tappe, dall’incisione su legno alla calcografia (con le sue molteplici variazioni sul tema: bulino, acquaforte, acquatinta, mezzatinta), a litografia, serigrafia e tecniche miste, verso le sperimentazioni del printmaking contemporaneo. In italiano e inglese, il volume esplora le alchimie che si instaurano nell’incontro tra l’inchiostro e la carta, attraverso i diversi supporti di stampa. E dedica ognuno degli undici capitoli ad approfondire una tecnica, ricorrendo ai racconti immaginati dall’autore – ispirato da personaggi ed episodi che hanno contraddistinto la storia della stampa d’arte – che accompagnano approfondimenti tecnici di facile comprensione, glossari e riproduzioni delle incisioni d’artista più significative delle diverse epoche. 

Gli artisti di Printmaking Tales

Ma il progetto è calato nella contemporaneità (basato a Rimini, l’Opificio della Rosa, di cui Giovannini è fondatore, promuove abitualmente residenze artistiche e si impegna a pubblicare libri d’artista da diversi anni), e dunque ha previsto il coinvolgimento diretto di dodici artisti. A ciascuno di loro, Fabriano ha commissionato un’opera inedita che si avvalesse delle proprie carte per stampa d’arte (la pubblicazione del volume è stata preceduta da anni di sperimentazione delle carte per stampa d’arte tra Opificio della Rosa e Fabriano): il libro include le riproduzioni dei lavori originali, firmati, oltre che da Umberto Giovannini, da Koichi Yamamoto, Maria Pina Bentivenga, Gianna Bentivenga, Giulia Leonelli, Ilaria Rosselli Del Turco, Marina Bindella, Ingrid Ledent, Nick Morley, Davide Reviati, Paul Dewis e Anonima Impressori, che si sono cimentati ciascuno con una tecnica e una carta diversa. Perché un focus editoriale sulla stampa d’arte? “Il printmaking è un’arte mutevole e in continuo divenire, con la caratteristica di rinnovarsi costantemente, non solo in rapporto ai contesti sociali che attraversa ma anche per la capacità di plasmarsi sulle modalità tecniche e di comunicazione con cui necessariamente viene a confrontarsi”, spiega Giovannini: guardando ai nuovi linguaggi della grafica contemporanea, rintracciare le origini di questo viaggio artigianale e artistico può contribuire a rinsaldare le basi delle sperimentazioni future. La pubblicazione è stata realizzata in tiratura limitata di 100 copie, con cofanetto e suite con le opere originali. 

Livia Montagnoli

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