È morta a 75 anni Patrizia Cavalli, tra le più grandi della poesia italiana

Intensa, autentica, dolorosa, la sua lirica ha saputo toccare picchi gioiosi e drammatici dell’animo umano. Le sue poesie, pubblicate in Italia da Einaudi, sono state tradotte in tutto il mondo. Rimaste nella memoria le sue letture all'Auditorium di Roma

“Questa sfusa felicità che assale/ le facce al sole,/ i gomiti e le giacche/ – quante dolcezze/ sparse nel mercato,/ come son belli/ gli uomini e le donne!/ E vado dietro all’uno/ e guardo l’altra,/ sento il profumo/ inseguo la sua traccia,/ raggiungo il troppo/ ma il troppo non mi abbraccia”. (Note: da Poesie, Patrizia Cavalli, Einaudi 1999).

La Vita Nova. Patrizia Cavalli. Exhibition view at Museo Barracco, Roma 2021. Photo Simon d'Exéa

La Vita Nova. Patrizia Cavalli. Exhibition view at Museo Barracco, Roma 2021. Photo Simon d’Exéa

Muore a Roma a 75 anni, a seguito di una lunga malattia, Patrizia Cavalli, lasciando un grande vuoto nel panorama italiano della poesia. Nata a Todi nel 1947, la sua opera è stata acclamata in tutto il mondo per la sua capacità di trasmettere in modo vivido e limpido ogni sfumatura del sentire umano, senza tralasciare le più dolorose, le più complesse, le più difficili da raccontare. Il suo esordio avviene nel 1974 dopo la laurea in Filosofia con una pubblicazione dal titolo emblematico, Le mie poesie non cambieranno il mondo, edita da Einaudi e nata dalla frequentazione con Elsa Morante. Il rapporto con l’autrice fu infatti determinante nello sviluppo della sua produzione letteraria.

LA POESIA DI PATRIZIA CAVALLI

Acclamata dalla critica e amatissima dal suo pubblico, rimangono memorabili le sue letture capaci di riempire i teatri – come successe all’Auditorium di Roma – serate in cui Patrizia Cavalli cantava e declamava poesie a sua scelta. Tra le sue raccolte di versi si ricordano Il cielo (1981), Poesie 1974-1992 (1992), Sempre aperto teatro (1999) con il quale ha vinto il premio Viareggio-Repaci, La Guardiana (2005), Pigre divinità e pigra sorte (2006), Flighty matters (2012), Datura (2013) e Al cuore fa bene far le scale, realizzato con la musicista D. Tejera assieme alla quale diede vita a musiche e componimenti originali. Le sue ultime raccolte risalgono al 2019, quando ha pubblicato Con passi giapponesi, raccolta di prose finalista al Premio Campiello 2020 e, nello stesso anno, la raccolta di versi Vita meravigliosa. “E’ con grande dolore che apprendo della scomparsa di Patrizia Cavalli, una delle più grandi poetesse del nostro tempo“, ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Scrittrice, traduttrice, conosciuta e amata da tante generazioni, ci lascia in eredità i suoi versi meravigliosi che hanno saputo parlare a migliaia di persone”.

La Vita Nova. Patrizia Cavalli (in fondo) e Sabina Mirri. Exhibition view at Museo Barracco, Roma 2021. Photo Simon d'Exéa

La Vita Nova. Patrizia Cavalli (in fondo) e Sabina Mirri. Exhibition view at Museo Barracco, Roma 2021. Photo Simon d’Exéa

PATRIZIA CAVALLI E L’ARTE VISIVA

Curiosa, sempre attenta ai linguaggi, la Cavalli ha intrattenuto rapporti di scambio con altre discipline artistiche. Nel 2021 si è proposta anche come artista al Museo Barracco di Roma, in una mostra promossa dal Centro Studi Roccantica e curata da Alessandra Mammì, dal titolo La Vita Nova. L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste. Qui il gioco tra parola e immagine veniva reinterpretato dalla poetessa attraverso alcuni pannelli che dialogavano con il dipinto dell’artista Sabina Mirri, come scriveva Ludovico Pratesi nel suo articolo, “in una sorta di rêverie che lega idealmente il Medio Evo alle parolibere futuriste”. Nel 2016 è stata insignita della McKim Medal dall’American Academy in Rome, insieme a Giorgio Moroder.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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