SPRINT: il Salone degli editori indipendenti e dei libri d’artista torna per la nona edizione

Performance originali, mostre ad ampio spettro e stand librari per un pubblico selezionato e non. Con un focus sull’archivistica inclusiva, queer e dal sapore vagamente vintage.

Chi vive a Milano, o la frequenta, da almeno otto anni sa che l’ultimo weekend di novembre è il momento per esplorare l’editoria indipendente e artistica: è il tempo del salone SPRINT. Giunto al suo nono anno, il Salone degli editori indipendenti e dei libri d’artista porta con sé nuove indagini editoriali su contenuti e linguaggi con un occhio sostenibile e inclusivo, con tanto di mostre, conferenze e performance. Come negli ultimi tre anni, la casa principale di SPRINT per il 2021 è di Spazio Maiocchi, un contenitore sociale a cinquecento metri da Porta Venezia dove si incontrano arte, design e moda. Nel cortile interno di questo spazio, uno iato tra gli alti palazzi milanesi, comincia il tour di SPRINT: troverete ad accogliervi, dal 26 al 28 novembre senza prenotazione ma con mascherina, un padiglione-igloo di plastica dell’Istituto Svizzero e un grande billboard figurativo, in dialogo tra loro. Il primo (che al termine della fiera sarà spostato negli spazi di Artifact fino al 10 dicembre) contiene le copie fisiche e sfogliabili dei 19 titoli che si contendono l’ambito titolo di The Most Beautiful Swiss Book, competizione che ogni anno coinvolge i libri elvetici di maggiore qualità e valore intrinseco. Il secondo è una grande opera dei Giovanotti Mondani Meccanici, collettivo presente in sede per il firmacopie del loro fumetto il 28 novembre alle 15 e online fino ai primi di dicembre con due produzioni cinematografiche.

SPRINT COME FIERA, TALK, MOSTRE, PERFORMANCE E CONCERTI

Ogni cosa a SPRINT, da Spazio Maiocchi come nell’adiacente Artifact (e lo stesso vale per Spaziomaglieria, a Nolo, che ospita un tributo al grafico e designer Franco Grignani), pare dire: curato. E non solo nel senso che rimanda alla curatela e alla selezione, ma anche a una vera e propria “cura” del progetto, precisa e a tratti maniacale: la piattaforma di SPRINT, nata per mano della no profit O’ e guidata da artisti senza scopo di lucro, si ascrive pienamente come esperienza di ricerca, sperimentazione e archiviazione, recuperando e catalogando nuove voci. Oltre alla fiera vera e propria SPRINT MILANO ART BOOK FAIR (o SMABF), che riunisce oltre 100 editori da 16 Paesi, ci sono workshop, mostre – come la pregevole RD COPY SOFT TOUCH – Experiences on Queer & Transfeminist Archive, che riporta le collezioni archivistiche queer e transfemministe di circa tre decenni da tutto il mondo ed è visitabile tutti e tre i giorni – come anche concerti (con il pianista Omar Gabriel Delnevo) e performance – intensa quella trilingue delle artiste svizzere Ariane Koch e Sarina Scheidegger Rosa & Louise – A Feminist Manifest in Dialogues – così come talk e conferenze. Particolarmente densi di questi incontro sia sabato sia domenica, in italiano e in inglese: ci sono LOOPERA, dedicata alla leggendaria DJ belga LIZA ‘N’ ELIAZ (sabato 26 alle 15.30), o DIRTY DANCING: THE FREE PARTY SCENE 1997-2005, in cui si ripercorre la scena rave ‘90s-2000s attraverso le fotografie di Mattia Zoppellaro (il 26 alle 18), o ancora TUTTO SBAGLIATO di Ragazzi di Strada, dedicata alla controcultura ’80s tra post-punk, cyberestetica, femminismo, misoginia, nuovi media, ricontestualizzazione e droga (domenica 28 alle 15.30). E queste solo per citarne tre. Il programma completo (che vede anche la partecipazione del cinema indipendente Beltrade con una proiezione dedicata alle ispirazioni del kolossal Alien) è reperibile sul sito di SPRINT, www.sprintmilano.org/

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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