Il Museo Picasso di Parigi si espande ancora. Entro il 2030 nuovo spazio per mostre e un parco di sculture
Costerà 50 milioni di euro l’operazione Picasso 2030, annunciata in occasione del 40esimo compleanno del museo parigino, che detiene la più grande collezione al mondo di opere dell’artista spagnolo. In progetto una nuova ala per esibizioni temporanee e il primo parco pubblico con lavori di Picasso a Parigi

Sono passati 40 anni dall’inaugurazione del Musée Picasso di Parigi, che apriva le porte il 28 settembre del 1985 nel cuore del Marais, negli spazi dello storico Palazzo Salé, hôtel particulier di fondazione seicentesca che è monumento nazionale dal 1968.
Il Musée Picasso a Parigi. La storia
Perché fosse possibile accogliere la collezione di opere dell’artista spagnolo – oggi il museo vanta oltre 3mila lavori di Picasso, tra cui disegni, ceramiche, dipinti e sculture, oltre alla sua raccolta d’arte personale – la distribuzione degli ambienti dell’edificio fu riprogettata dall’architetto Roland Simounet. Nel frattempo, circa un anno fa, il Musée Picasso ha inaugurato anche un Centro di ricerca destinato a studiosi e artisti in residenza: negli antichi locali di servizio dell’Hôtel de Rohan, ristrutturati per l’occasione, il Centre d’Études Picasso dispone di oltre 700 metri quadri progettati per riunire gli sconfinati e preziosi archivi (in parte digitalizzati), la documentazione e la biblioteca dell’istituzione.

Un nuovo ampliamento per il museo. Il progetto Picasso 2030
Ma è proprio in concomitanza con le celebrazioni per il suo 40esimo compleanno che il museo annuncia un’ulteriore e ambiziosa espansione che costerà oltre 50 milioni di euro, finanziati dal museo stesso con il contributo della famiglia dell’artista – che ha donato una cifra significativa per consentire l’operazione – e sponsor privati. Picasso 2030 è l’etichetta del progetto che sarà completato, per l’appunto, entro il 2030, quando inaugurerà una nuova ala per le esposizioni temporanee (che dispongono attualmente di 400 metri quadri: ne avranno 800). Un ampliamento fortemente caldeggiato dalla presidente del museo Cécile Debray per offrire al pubblico non solo nuove sale espositive, ma soprattutto un polo culturale moderno e piacevole da visitare. Del resto, già dieci anni fa il Musée Picasso aveva pressoché triplicato gli ambienti destinati a esporre la più grande collezione al mondo di opere dell’artista spagnolo; ora, l’obiettivo è fornirlo di uno spazio “da vivere” più inclusivo.
I lavori inizieranno nel 2028 per protrarsi nell’arco di due anni, senza però costringere il museo alla chiusura (diversamente da quanto sperimenterà per i prossimi anni il Centre Pompidou, appena entrato nel vivo del cantiere che lo trasformerà nei prossimi cinque anni).
Un parco pubblico per le sculture di Picasso
Il progetto prevede, inoltre, l’allestimento di un parco liberamente accessibile al pubblico, che collegherà il giardino del museo con l’adiacente piazza Leonor Fini. Qui, sotto la direzione di un architetto paesaggista, troveranno spazio una dozzina di sculture in bronzo di Picasso dedicate al mondo animale – tra cui la Capra realizzata nel 1950 – e al tema della metamorfosi. Si tratterà del primo spazio pubblico parigino valorizzato dall’arte di Picasso. L’ampliamento dovrebbe poi consentire anche l’apertura di un nuovo caffè, di un bookshop e di spazi destinati alla didattica.
Livia Montagnoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati