A Città del Messico il Museo di Antropologia compie 200 anni: la mostra e la storia

L’istituzione del museo non fu un gesto isolato ma il frutto di un’azione attraverso cui il giovane Stato messicano cercava di costruire una propria identità, conciliando il passato preispanico con il presente repubblicano

S’intitola 200 años del Museo Nacional la mostra presentata al Museo Nacional de Antropología di Città del Messico che ne celebra l’attività attraverso due secoli di storia. Inaugurata il 15 luglio 2025 nella Media Luna dell’atrio del museo, e visitabile fino alla fine di settembre, l’esposizione racconta il bicentenario del primo museo nazionale del Messico, istituito per volere del presidente Guadalupe Victoria nel 1825 al fine di “riunire e conservare quanto potesse servire per dare il più esatto conoscimento del paese, delle sue origini e dei progressi della scienza e delle arti”.

200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico
200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico

I 200 anni del Museo Nacional de Antropología di Città del Messico

L’istituzione, infatti, non fu un gesto isolato, ma il frutto di un’azione attraverso cui il giovane Stato messicano cercava di costruire una propria identità, conciliando il passato preispanico con il presente repubblicano. Già nel 1822, Lucas Alamán, figura chiave nella politica e nella cultura del tempo, propose ad Agustín de Iturbide la creazione di un Conservatorio di Antichità e un Gabinetto di Storia Naturale. Da qui, tre anni dopo, nacque il Museo Nacional Mexicano. A guidarlo fu il presbitero Isidro Ignacio de Icaza, primo conservatore della collezione, che trovò spazio nei saloni della Real y Pontificia Universidad de México, dove si trovavano già preziosi reperti come la celebre Coatlicue e la Piedra del Sol, rinvenute nel 1790 durante i lavori di livellamento della Plaza Mayor.

200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico
200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico

La storia del Museo Nacional de Antropología di Città del Messico

Nel corso del XIX secolo, il museo divenne simbolo dell’interesse crescente per il passato precolombiano, anche grazie alla visita di studiosi e viaggiatori europei come Catherwood, Charnay, Maler e Maudslay, i cui disegni e resoconti accesero l’interesse internazionale sulle culture indigene del Messico. Nel 1865, l’imperatore Massimiliano d’Asburgo decise di spostare il museo nella ex Casa de Moneda in Via Moneda, oggi sede del Museo Nacional de las Culturas del Mundo. Qui fu inaugurata nel 1887 la celebre Sala de Monolitos, pensata per accogliere le grandi sculture azteche e teotihuacane, come la Piedra del Sol, trasferita dalla Cattedrale Metropolitana. Durante il Porfiriato, l’archeologia venne utilizzata come strumento politico per costruire un nazionalismo fondato sull’eredità indigena e, successivamente, il museo crebbe anche come centro educativo e di ricerca, grazie alla fondazione, nel 1911, della Escuela Internacional de Arqueología y Etnología Americanas, con la collaborazione di università statunitensi.

200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico
200 anni del Museo Nacional di Antropologia di Città del Messico

La nascita del Museo Nacional de Antropología di Città del Messico

Il 13 dicembre 1940, con la separazione delle collezioni storiche e naturali, il museo cambiò ufficialmente nome in Museo Nacional de Antropología, orientando la sua missione verso la conservazione e la diffusione del patrimonio archeologico ed etnografico. Il trasferimento delle collezioni storiche al Castillo de Chapultepec diede vita all’attuale Museo Nacional de Historia. Il progetto dell’attuale edificio, situato nel cuore del Bosque de Chapultepec, fu affidato all’architetto Pedro Ramírez Vázquez. Costruito in soli 19 mesi, il museo fu inaugurato il 17 settembre 1964 dal presidente Adolfo López Mateos. Con i suoi 70.000 metri quadrati complessivi – di cui 44.000 al coperto e 35.700 all’esterno – e più di 20 sale permanenti, rappresenta uno dei più grandi e importanti musei del mondo.

Il Museo Nacional de Antropología di Città del Messico oggi

Qui è custodita la più vasta collezione mondiale di arte precolombiana appartenente a culture come quella azteca, maya, olmeca, zapoteca, mixteca, teotihuacana e tolteca. Le sale etnografiche, situate al piano superiore, raccontano invece la ricchezza culturale dei popoli indigeni contemporanei. Così, la mostra 200 años del Museo Nacional riflette sulla lunga storia dell’istituzione: dalle sue origini come collezione enciclopedica nella Universidad de México, alla trasformazione in centro di ricerca e simbolo dell’identità nazionale. Tra fonti documentarie, pubblicazioni, incisioni, disegni, materiali bibliografici, oltre a oggetti archeologici ed etnografici, vengono anche esplorate le profonde connessioni tra la museologia, la scienza, la politica e il sentimento di appartenenza a una storia comune. Oggi, il Museo Nacional de Antropología continua a essere un luogo dove sapere scientifico, patrimonio culturale e coscienza storica dialogano.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995) è laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Oltre a svolgere attività di curatela indipendente in Italia e all'estero, dal 2018 lavora come…

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