La prima grande mostra in Repubblica Ceca di Elmgreen & Dragset

La mostra comprende un’opera site specific e un dialogo del duo nordico con Giorgio de Chirico, l’oggetto libro e le opere della collezione del museo

Per la loro prima grande mostra in Repubblica Ceca, il duo creativo Elmgreen & Dragset presenta il proprio lavoro in dialogo con l’arte moderna e contemporanea. Una riflessione sul ruolo futuro delle biblioteche, pensata per la Kunsthalle di Praga, che per la prima volta  utilizza parte della collezione permanente per un progetto temporaneo

Il progetto Read e Giorgio de Chirico

Ispirandosi alla cultura delle biblioteche che caratterizza la città di Praga con il suo vasto patrimonio di opere letterarie, il duo ha reinterpretato due grandi zone espositive della Kunsthalle con il progetto site specific Read, il cui punto di partenza è il dipinto Les jouets défendus (1916) di Giorgio de Chirico, conservato nella collezione permanente del museo: un’opera dove i libri sono i protagonisti, enigmatiche forme geometriche sospese in un ambiente altrettanto enigmatico. Da qui è cominciata la ricerca per formare una “cornice” con altre opere della collezione che fosse in sintonia con la metafisica del pittore greco-ferrarese. Una riflessione che guarda al Novecento, ma in modo speculativo, come base da cui far partire un percorso di costruzione del futuro che coinvolge anche le biblioteche in quanto istituzioni vocate alla condizione della conoscenza; ma cosa potrebbe succedere ai libri, se le tecnologie digitali dovessero renderli obsoleti? 

La mostra di Elmgreen & Dragset a Praga

Il fil rouge è appunto il libro e la biblioteca, che da scrigni di conoscenza diventano mezzi di espressione artistica. La prima parte della mostra riproduce gli ambienti di una biblioteca, con il banco informazioni, gli scaffali pieni di libri, persino i servizi igienici. I volumi sono però capovolti, con il titolo celato, mentre le opere d’arte (libri d’artista, piccole sculture, dipinti, stampe) si trovano in parte sulle pareti, in parte sugli stessi scaffali. Un modo per de- e ricontestualizzare libri e opere d’arte, far riflettere sul libro come oggetto di conoscenza, che, come un’opera d’arte, apre appunto nuovi orizzonti e punti di vista. Un appello a mantenere le biblioteche (templi del sapere condiviso) nella loro essenza e struttura, in quanto spazi pubblici importantissimi, dove le persone possono fisicamente incontrarsi e confrontarsi, mantenendo le fondamenta della civiltà. La seconda parte della mostra, più “classicamente” museale, si sviluppa sul dialogo fra Elmgreen & Dragset, gli artisti invitati e la collezione della Kunsthalle. Da questa proviene una selezione di libri d’artista del gruppo Fluxus: il libro come oggetto con cui rielaborare la forma e la potenza delle combinazioni di parole, e di queste con le immagini. Particolarmente significativa l’installazione Fruit of Knowledge, in cui la riproduzione a grandezza naturale di una scimmia si erge su una pila di libri per raggiungere una banana dorata appesa al soffitto. Con caustica ironia inglese, Elmgreen & Dragset ammoniscono sui rischi che, con la sempre più diffusa digitalizzazione del sapere, l’oggetto libro possa passare in secondo piano; il potenziale pericolo di un uso smodato dell’intelligenza artificiale nella creazione di testi, il prevalere dell’immagine sul testo, potrebbero portare allo suo dell’arte della scrittura, spingendo l’individuo a ricercare una conoscenza solo illusoria. Per contro, la varietà degli argomenti toccati dai libri è un ulteriore stimolo a riflettere sulla vastità, la bellezza e l’importanza della conoscenza. 

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Read, gli artisti invitati e la collezione della Kunsthalle di Praga

Tanti i temi “scottanti” toccati dalla mostra: ad esempio, Dominique Gonzalez-Foerster ha selezionato una raccolta di testi su tematiche femministe e trans-femministe; idealmente, dialogano con i 50 libri che più frequentemente sono stati banditi nei distretti scolastici degli Stati Uniti: libri su tematiche di genere, razziali, sociali e politiche. Uno specchio, appunto, di quello che il potere ha da temere dalla diffusione della conoscenza. Accade anche che i libri non circolino perché non richiesti dai lettori, e dalla biblioteca municipale di Praga, la turca Meriç Algün ha scelto un vasto numero di libri che non hanno mai lasciato gli scaffali. Per ragionato senso critico del pubblico, o per mancanza di curiosità? Come il teatro, anche il libro è specchio della società, e per questo la mostra è arricchita da sculture umane in scala naturale, nell’atto di leggere (anche in situazioni meno accademiche) o di osservare lo svolgersi della vita della biblioteca. Il rapporto della società con la cultura è quindi di amore/odio: necessaria per il progresso civile, per la libertà, per la concordia fra popoli, ma spesso ostacolata dal potere politico, in maniera anche subdola, e guardata dall’individuo medio quasi con diffidenza, come un qualcosa non alla portata. Concettuale e immersiva (è stata ricreata anche una sala lettura dove il pubblico può sostare a leggere e scrivere), la mostra spinge a riflettere sull’importanza della cultura per la sopravvivenza della civiltà, e mette in guardia contro le manipolazioni, le limitazioni e le semplificazioni cui purtroppo il sapere è speso sottoposto.

Niccolò Lucarelli

Praga// Fino al 22 aprile 2024
Elmgreen&Dragset: Read
Kunsthalle Praga
Klárov 5, Malá Strana 

www.kunsthallepraha.org

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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