In Perù le proteste scuotono il Paese. La chiusura di Machu Picchu

Più di 400 visitatori sono rimasti bloccati dentro il sito del patrimonio dell'UNESCO, chiuso per proteggere turisti e cittadini

Continuano le proteste antigovernative in Perù, seguite all’impeachment e all’incarcerazione dell’ex presidente Pedro Castillo (che aveva tentato di sciogliere il Congresso), al punto che il Ministero della Cultura ha deciso di chiudere il sito archeologico e patrimonio mondiale dell’UNESCO Machu Picchu e il Cammino Inca che vi conduce per “proteggere la sicurezza dei turisti e della popolazione”. Purtroppo, però, la serrata del 22 gennaio scorso ha bloccato all’interno del sito oltre 400 visitatori (di cui 300 stranieri): stando al ministro del Turismo Luis Fernando Helguero, alcuni turisti bloccati si sono diretti a piedi fino al villaggio di Piscacucho, cosa che però comportava una camminata di sette ore o più.

L’INASPRIRSI DELLE PROTESTE ANTIGOVERNATIVE IN PERÙ

Le proteste, concentrate soprattutto nel sud del Paese, sono cresciute in intensità e diffusione nel corso dell’ultimo mese e mezzo, cui ha seguito una repressione armata sempre più violenta. Nelle sette settimane di manifestazioni, circa 60 persone sono state uccise, quasi 600 ferite e più di 500 arrestate. L’ultimo assalto della polizia li ha spinti a irrompere nell’Università Nazionale di San Marcos, a Lima, alla guida di un piccolo carro armato per sfrattare i manifestanti che si stavano rifugiando nel campus. Mentre Pedro Castillo è attualmente detenuto con l’accusa di ribellione, i manifestanti peruviani stanno chiedendo le dimissioni della presidente Dina Boluarte – a capo della nazione Sudamericana dal 7 dicembre 2022 –, lo scioglimento del Congresso e nuove elezioni.

IL SITO DI MACHU PICCHU CHIUSO PER LE PROTESTE

La città inca sorta sulla “vecchia montagna” – questa la traduzione di “Machu Picchu” nella nativa lingua quechua – risale alla metà del XV secolo, e si tratta probabilmente di una località usata dai sovrani inca durante il periodo estivo. Abbandonata meno di un secolo più tardi, al tempo della Conquista Spagnola, la sua ubicazione rimase sconosciuta (anche se nota alle popolazioni locali) fino a quando è stata riscoperta ai primi del Novecento dal professor Hiram Bingham, con il patrocinio di Yale e della National Geographic Society. Entrata nella lista delle sette meraviglie del mondo moderno nel 2007, è uno dei siti archeologici più estesi e belli al mondo. Ora, a causa degli scontri, l’aeroporto di Cuzco (la città più vicina a Machu Picchu) è stato chiuso, così come è stato sospeso il servizio ferroviario per il sito a causa di danni ai binari, mentre chiunque abbia già acquistato i biglietti d’ingresso potrà ottenere un rimborso completo.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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