Comune di Cagliari taglia i fondi al Festival Tuttestorie. Proteste e polemiche

Tanti dubbi sulla gestione del bando di gara pubblico per assegnare i fondi alle iniziative culturali del territorio. Il festival della letteratura per bambini, giunto quest’anno alla diciassettesima edizione, rappresenta un punto di riferimento per la comunità, ma senza una giusta legittimazione economica

C’è delusione nella vicenda che vede protagonista in questi giorni Tuttestorie di Cagliari, festival internazionale dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi. La manifestazione, fondata dall’omonima libreria nel 2006, si è affermata negli anni come punto di riferimento in Sardegna per la sua vocazione fortemente multidisciplinare, la sua capacità di coinvolgere bambini e ragazzi di tutte le età in numerose attività culturali e nell’incontro con libri, autori e illustratori. Doccia fredda però, per quanto riguarda la prossima edizione – che sarà la diciassettesima – prevista dal 5 al 10 ottobre 2023: dopo aver partecipato al bando di gara lanciato dal Comune per le attività culturali della stagione, infatti, Tuttestorie si è visto assegnare un punteggio molto più basso, scendendo da 96.60 dello scorso anno a 71.20 del 2022. Una picchiata in graduatoria a cui corrisponde un calo di finanziamenti pubblici altrettanto importante, che corrisponde a poco più di 8300 euro.

IL FESTIVAL TUTTESTORIE DI CAGLIARI. LA DENUNCIA SUI SOCIAL

A spiazzare è stato non soltanto il raggiungimento dello scarso risultato, insolito a fronte di un’edizione che conterà il più alto numero di ospiti internazionali di sempre – ma proprio il criterio con cui la giuria ha assegnato i voti. “Abbiamo chiesto la scheda di valutazione e scopriamo che anche alla voce ‘attenzione rivolta ai giovani e coinvolgimento delle scuole’ i tre membri della commissione non hanno ritenuto di darci un punteggio pieno e neanche sufficiente a recuperare quella porzione di punto che ci avrebbe consentito almeno di ricevere per intero il contributo assegnato”, tuonano gli organizzatori, e proseguono, “210 incontri e/o laboratori con scrittori/illustratori/operatori di livello nazionale e internazionale di cui 140 rivolti alle classi dall’infanzia alla secondaria di 2° grado che coinvolgono circa 5.300 studenti già prenotati dal mese di maggio (con nomi e cognomi, non numeri sparati a casaccio), 70 attività rivolte a bambini e ragazzi dai 0 agli 11 anni, mostre/gioco e installazioni. Tutto questo per l’Assessorato alla Cultura vale € 8.307,43?”. È partita quindi dai social la mobilitazione per protestare contro il mancato riconoscimento da parte dell’amministrazione pubblica, subito condivisa da numerosi utenti che hanno commentato e reagito alla notizia. Lo staff del festival ha anche inviato una lettera al Sindaco e all’Assessore della Cultura senza ricevere risposta, e ha inoltrato la richiesta di consultare i documenti di valutazione, nella speranza di riuscire a fugare ogni perplessità.

IL FESTIVAL TUTTESTORIE DI CAGLIARI. PARLANO GLI ORGANIZZATORI

Il festival non è solo un appuntamento di quattro giorni ma un lungo percorso della libreria Tuttestorie che da sempre ha intrecciato rapporti con scuole, biblioteche e con tutti coloro che ruotano attorno al mondo dell’infanzia e dei ragazzi. È un progetto molto radicato e atteso, con una forte comunità. È un festival di comunità, sentito non come il festival di Tuttestorie ma di tutti”, ha raccontato ad Artribune Manuela Fiori, tra le fondatrici di Tuttestorie. “Il festival ha all’incirca un costo di 230 mila euro. I fondi sono sempre stati molto altalenanti ma una cifra così bassa non l’avevamo mai vista. Ma ciò che ci colpisce di più di tutta questa storia è il punteggio basso che è stato dato al festival. Una valutazione della commissione che non riusciamo davvero a spiegarci, tant’è che abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti perché vogliamo vederci chiaro”. E, alla domanda su come hanno intenzione di muoversi adesso e se ricorrere all’intervento di sponsor privati, spiega, “questa è una nota dolente – e qui il Comune dovrebbe farsi un ulteriore esame di coscienza – perché in Sardegna è molto difficile trovare sponsor privati, è un’impresa più complicata rispetto al resto d’Italia. L’isola non ha dei privati che investano in Cultura. Nonostante il festival sia conosciuto a livello nazionale non corrisponde un’adeguata attenzione degli sponsor privati. È una situazione molto complessa”. Ciò che fa più male, insomma, non è tanto la questione economica, quanto il completo distacco tra le istituzioni e il lavoro di avvicinamento del pubblico alla letteratura portato avanti con costanza e solerzia sul territorio dal festival da quasi vent’anni. Una constatazione desolante che pone molti interrogativi sulle strategie della politica culturale di Cagliari. “Ci sono associazioni storiche che hanno ricevuto zero fondi, realtà che hanno contribuito a costruire la cultura di questa città con progetti seri riconosciuti a livello nazionale e internazionale”, conclude Fiori. “È un vero tema su cui riflettere e che ci preoccupa molto. Penso che l’amministrazione dovrebbe porsi il problema di quale sia la sua visione, la sua politica culturale per Cagliari”.

– Giulia Ronchi

https://tuttestorie.it/home/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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