Sarà un’opera di Banksy la star del “nuovo” London Museum, che si trasferisce nello storico mercato di Smithfield
Aprirà nel 2026 la nuova sede del museo dedicato alla storia di Londra, che trova spazio nella struttura vittoriana finora adibita al commercio all’ingrosso delle carni. E l’attesa cresce per l’ingresso in collezione di un’opera destinata a catalizzare l’attenzione: l’acquario dei piraña di Banksy

Prima ancora di aprire nella sua nuova sede, il London Museum acquista un pezzo importante per la sua collezione permanente. Già conosciuto come Museum of London, l’istituto ha raccolto l’eredità del Guildhall Museum (fondato nell’Ottocento) e del museo dedicato alla storia della città originariamente ospitato al Kensington Palace. E sempre con l’obiettivo di ricostruire le vicissitudini di Londra nei secoli, negli ultimi cinquant’anni ha trovato sede in due diversi spazi cittadini: il London Wall (dal 1976) e gli storici docklands di Canary Wharf, dove l’allestimento dedicato al rapporto della capitale inglese con il Tamigi ha inaugurato nel 2003.
Come cambia il London Museum. Il rebranding e la nuova sede
L’ultimo rebranding – sancito nel 2024, al nuovo nome associa anche l’immagine di un piccione – segue la decisione di trasferire le raccolte ospitate al London Wall in uno spazio in grado di rispondere alle necessità di un museo moderno, individuato nello storico complesso dello Smithfield Market, non distante dalla sede storica e sempre nel cuore della City.

La storia dello Smithfield Market. Dal commercio delle carni a museo
L’area mercatale di Smithfield è del resto un concentrato di storia londinese. Un tempo dislocata appena fuori dalle mura medievali della città, la zona fu adibita al commercio del bestiame fino al XIX Secolo. Negli anni ’60 dell’Ottocento si decise di realizzare, su progetto di Horace Jones (cui si deve anche il Tower Bridge) la struttura in stile vittoriano ancora in attività, come centro di un mercato all’ingrosso di carne che potesse soddisfare la domanda crescente della città. All’epoca la realizzazione del complesso, direttamente servito dalla linea ferroviaria, fu salutata come l’emblema della modernità di una Londra in veloce espansione. Ma nel corso del Novecento molti degli hangar del mercato sono andati svuotandosi, e solo una piccola parte degli stalli è ancora dedicata al commercio. Per questo alla fine del 2024 l’amministrazione cittadina ha votato – tra le polemiche e le preoccupazioni dei commercianti superstiti e dei rivenditori al dettaglio che da loro acquistano le merci – per la chiusura definitiva di Smithfield (stessa sorte toccherà al mercato del pesce all’ingrosso di Billingsgate), sulla scorta delle trasformazioni già sperimentate a Covent Garden e Spitalfields. Fino al 2028, ai venditori alimentari – ancora in attesa di sapere dove saranno trasferiti – sarà consentito restare a Smithfield, già da mesi in cantiere per la ristrutturazione che porterà alla realizzazione di unità residenziali e spazi commerciali in parte della struttura, ma soprattutto all’apertura del “nuovo” London Museum prevista per il 2026.

Il London Museum allo Smithfield Market. Apertura nel 2026
L’idea del trasferimento risale al 2015, e si concretizzerà dopo più di dieci anni, almeno per quel che riguarda gli ambienti dedicati all’allestimento permanente. Le mostre temporanee saranno invece ospitate nell’area dell’ex Poultry Market aperto nel complesso negli Anni Sessanta, che ospiterà anche i depositi del museo e un centro didattico, ma sarà operativa solo dal 2028.
Nell’ex General Market, a partire dal prossimo anno, il percorso espositivo si articolerà su 10mila metri quadri, aprendo al pubblico anche lo spazio sotterraneo un tempo adibito a deposito della Great Northern Railway: da qui, i visitatori potranno osservare da una finestra il passaggio dei treni, e i pendolari sbirciare all’interno del museo, per una connessione simbolica tra la storia di Londra e il suo presente. Il progetto è curato dagli architetti Stanton Williams e Asif Khan con lo studio Julian Harrap Architects per il restauro filologico della struttura storica, e l’operazione è stata finanziata dalla City of London Corporation con 222 milioni di sterline. L’obiettivo è quello di accogliere 2 milioni di visitatori ogni anno, creando oltre 1.500 posti di lavoro.

I piraña di Banksy al London Museum
E certamente l’ultima novità sul futuro del museo, che chiama in causa lo street artist più famoso al mondo, aiuterà a raggiungere il risultato. Tra le opere di punta dell’esposizione permanente del London Museum di Smithfield, infatti, figurerà la “vasca” con piraña di Banksy, parte della serie sugli animali apparsa in diverse zone della città durante l’estate 2024. L’opera, tra le più sorprendenti delle nove creazioni a tema “giungla urbana” firmate da Banksy, era stata realizzata nottetempo dall’artista su una garitta della polizia proprio nella City (a Ludgate Hill), simulando un acquario popolato di piraña. Rimossa prontamente, la garitta è stata esposta per diversi mesi in uno spazio protetto presso la Guildhall, prima di essere trasferita in deposito in attesa di collocazione. Ora arriva la decisione: l’opera, donata al London Museum, sarà il primo ingresso di street art contemporanea nelle raccolte dell’istituzione.
Livia Montagnoli
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