Il censimento fotografico della community dell’arte di Milano

Non è una mostra nel senso tradizionale, ma un esperimento in divenire, un dispositivo aperto che si evolve giorno per giorno, un archivio vivente della scena culturale milanese e non solo

Si è conclusa la call lanciata nelle scorse settimane da ZU Studio – in collaborazione con Artribune – per Eye Contact, il progetto espositivo ospitato negli spazi di settantaventidue a Milano. E ora è possibile presentare una prima gallery di ritratti, testimonianza di un processo che è solo all’inizio. 

Eye Contact, un progetto in itinere

Infatti, pur contando già la partecipazione di nomi di rilievo della scena artistica, il collettivo milanese (formato da Roberto “Mimo” Visconti, Alberto Dedè e Bruno Pulici) proseguirà nei prossimi mesi a coinvolgere nuovi protagonisti, ampliando progressivamente l’archivio visivo che costituisce il cuore del progetto.

Il progetto di ZU Studio con Artribune

Eye Contact non è una mostra nel senso tradizionale, ma un esperimento in divenire, un dispositivo aperto che evolve giorno per giorno, un archivio vivente della scena culturale milanese (e non solo). Iniziato il 23 ottobre 2025, il progetto invita artisti, musicisti, performer e creativi a farsi ritrarre dal vivo negli spazi di settanta ventidue, davanti a una macchina a banco ottico 20×25. I ritratti vengono stampati direttamente su carta fotosensibile, senza passaggi digitali, in un processo interamente analogico che restituisce un’immagine fisica, unica, immediata.

L’obiettivo di Eye Contact

L’obiettivo, infatti, è isolare lo sguardo: sottrarre il volto al flusso dell’immagine digitale per restituire un frammento di verità visiva, ogni ritratto diventa così una microstoria.

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Redazione

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