Ottobre 2025: a Rovigo arriva la prima grande monografica dedicata a Rodney Smith
Contraddistinto da scatti ironici e surreali che rimandano alle opere di René Magritte, il fotografo newyorkese abiterà gli spazi di Palazzo Roverella dal prossimo ottobre. Ecco le prime immagini

Di composizione rigorosa, avvolti da un’aurea elegante e surreale che ha richiamato paragoni con le opere del pittore René Magritte, al cinema di Alfred Hitchock e Wes Anderson. Così si presentano gli scatti di Rodney Smith (New York, 1947 . Palisades, 2016), realizzate con il solo ausilio di pellica e luce naturale, mai ritoccate, contraddistinte da una straordinaria precisione formale. A dedicare una grande mostra al celebre fotografo newyorkese è Palazzo Roverella a Rovigo con Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale, curata da Anne Morin e visibile dal 4 ottobre fino al primo febbraio 2026.
Chi era il fotografo Rodney Smith
Allievo di Walker Evans, influenzato da Ansel Adams e ispirato dall’opera di Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson e William Eugene Smith, Rodney Smith ha visto i suoi scatti apparire su pubblicazioni di spicco quali TIME, Wall Street Journal, The New York Times, Vanity Fair e molte altre. Smith ha ottenuto grandi riconoscimenti per la sua fotografia di moda in collaborazione con rinomati marchi tra cui Ralph Lauren, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman. L’estetica di Smith mostra evidenti parallelismi con la tradizione cinematografica, e si avvale di netti rimandi all’opera di registi del calibro di Hitchcock, Anderson e Terrence Malick, e a leggende del cinema muto come Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.
La mostra “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale” a Palazzo Roverella
Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il tempo, la luce e la permanenza, Passaggi. La maggior parte delle opere esposte sono in bianco e nero, a testimonianza del fatto che Smith ha iniziato a lavorare con il colore solo a partire dal 2002. Come spiega lo stesso fotografo: “Dopo quarantacinque anni e migliaia di rullini, provo ancora questo amore incondizionato per la pellicola in bianco e nero. Tuttavia, contrariamente a quanto pensavano molti miei conoscenti, ho cambiato idea e circa otto anni fa ho iniziato a scattare anche a colori. Assolve a una funzione diversa per me, e ne parlerò più avanti, tuttavia non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero. È un’astrazione che avviene per aggiunta. Sì, c’è molto più colore nel bianco e nero di quanto non ve ne sia nel colore”.
A Rovigo gli scatti di Rodney Smith: ogni immagine è “eterea ed estatica”
“Ogni immagine creata da Smith, con la cura e la precisione di un orafo, è un tentativo sempre nuovo di ricreare questa armonia divina e di raggiungere uno stato superiore, anche solo per un istante”, spiega la curatrice Anne Morin. “Ogni immagine è eterea ed estatica. (…) In qualsiasi punto dell’immagine si posi lo sguardo, l’occhio è immediatamente sedotto dalla grazia, dalla raffinatezza, dallo squisito accostamento di forme e contro forme, dalla diversità delle materie e dalla ricchezza narrativa che eccelle per sobrietà, parsimonia e silenzio”.
Valentina Muzi
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