La fabbrica, la comunità, la natura: Francesco Jodice è da Zegna in Piemonte
È un progetto appositamente realizzato dall’artista, che negli ultimi due anni ha compiuto dei viaggi in un territorio straordinario. L’Oasi Zegna, le montagne del Biellese, la fabbrica tessile

Racconti di boschi, di fabbriche e di persone è il titolo del progetto di Francesco Jodice, in collaborazione con Sara Gentile, a cura di Ilaria Bonacossa, proposto a Casa Zegna a Trivero Valdilana. È un progetto appositamente realizzato dall’artista, che negli ultimi due anni ha compiuto dei viaggi in quel territorio straordinario, l’Oasi Zegna, le montagne del Biellese, la fabbrica tessile. La mostra precedente era quella dedicata al lavoro che Mimmo Jodice aveva realizzato nel 2008 negli stessi luoghi. Due sguardi diversi che indagano in tempi sociali diversi lo stesso frangente spaziale.
La mostra di Jodice da Casa Zegna
Il Biellese delle fabbriche tessili, delle alte case popolari operaie che svettano sulle curve della strada per raggiungere Trivero è definitivamente mutato nel corso degli ultimi venti anni. Oggi lo sguardo sulla natura è molto più intenso, anche grazie all’operazione condotta dalla Fondazione Zegna. Scrive la presidente della Fondazione, Anna Zegna: “accogliere oggi, in occasione del venticinquesimo anniversario della Fondazione Zegna, il lavoro di Francesco Jodice significa ribadire il valore della committenza artistica come atto di fiducia nel potere della cultura di interpretare, custodire e trasformare il nostro tempo. La mostra è un invito a osservare oltre l’apparenza, a riconoscere il valore della cura e della memoria, a immaginare un futuro in cui la tensione fra progresso e natura non sia conflitto ma possibilità di coesistenza”. In tutto sono 24 opere, stampate in piccolo formato, collocate sui muri dello spazio con un allestimento tradizionale, diverso da quelli ai quali Jodice ci ha abituato negli ultimi anni.




Jodice: la fabbrica e la natura
Si tratta di tre sguardi in un unico racconto: la fabbrica, la comunità, la natura. Tre momenti fondamentali di quel luogo: il lavoro, le persone, rappresentate da gruppi di studenti, i Ritratti di classe, realizzati al di fuori degli spazi scolastici, ma anche nella natura, un lavoro questo che Jodice porta avanti sino dal 2005. Gruppi di ragazzi di origini diverse, tutti molto seri, che costituiscono il presente, ma anche il futuro e il paesaggio.
Le opere di Jodice in mostra
La fabbrica è, per utilizzare le parole di Jodice la “trama del reale”, una fabbrica prestigiosa che ha segnato la storia di quei luoghi e che è stata ed è veicolo tra le persone, l’architettura e la natura. La particolare acqua, molto leggera, e la conformazione orografica dei luoghi ne hanno determinato la fiorente economia tessile per molti anni. Ora le cose stanno cambiando e la vocazione è più turistica, è la scoperta di una natura particolare. Qui le immagini naturalistiche sono incentrare sull’Oasi, un paesaggio stupendo, poco antropizzato, dove il colore è determinato dalle stagioni della natura. Un luogo riservato e silente che segna in modo potente l’identità dei luoghi.
Un’immagine con un grande gomitolo di lana gialla, posto su una grande roccia, chiude il percorso. Potrebbe essere letto come un simbolo: uomo, natura, lavoro in una immagine in cui assenza e presenza si contendono la scena.
Angela Madesani
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