23 mostre di fotografia sparpagliate per tutto il borgo toscano di Cortona

Dopo il successo dell’edizione 2024, quest'anno il festival diffuso di fotografia presenta 23 mostre, che portano lo sguardo di 76 artisti da tutto il mondo. Con un claim tratto da una canzone dei Beatles

È Come together il tema conduttore della quindicesima edizione di Cortona On The Move, il festival internazionale della fotografia diffuso nella cittadina toscana da luglio fino al 2 novembre. “In questi 15 anni, il nostro festival ha provato a non replicare formule, a rimettere sempre in discussione la sua identità, cercando di diventare uno spazio collettivo, inclusivo evitando la spettacolarità a tutti i costi e cercando di ascoltare il presente senza rincorrerlo” spiega la direttrice Veronica Nicolardi.

A luglio sono stati annunciati i vincitori dei premi che ogni anno il festival promuove a sostegno della fotografia e dei giovani talenti, tra cui il Premio Vittoria Castagna e il nuovo BarTur Grant, sostenuto dal Visual Storytellers Fund: questo premio – che mette in palio 30 mila dollari per un fotografo professionista e 5 mila dollari per due fotografi emergenti sotto i 30 anni – ha l’obiettivo di supportare i fotografi documentaristi che intraprendono progetti in corso per raccontare le sfide globali del nostro tempo. 

Cortona On The Move 2025. Un festival in crescita che mantiene alta la qualità

Dopo il successo dell’edizione 2024, che ha visto l’affluenza di oltre 26 mila visitatori, quest’anno Cortona On The Move presenta 23 mostre che porteranno lo sguardo di 76 artisti da tutto il mondo, dalla Palestina all’Iran, dalla Francia al Canada, dagli Stati Uniti alla Russia, dall’Ucraina all’Italia. Il claim del 2025, ispirato dal titolo di una canzone dei Beatles – “I know you, you know me. One thing I can tell you is you got to be free. Come together. Right now” -, esplorerà il tema della riconciliazione, gli spazi tra le rotture e le riparazioni, tra il conflitto e l’unità, dando voce ai processi di guarigione e trasformazione che cercano di superare le fratture sociali, politiche ed economiche che caratterizzano l’attualità. 

Una conferma che il festival toscano privilegia sempre più̀ la produzione e la realizzazione di contenuti originali e inediti. “Il tema di quest’anno ha cominciato a prendere forma alla chiusura della scorsa edizione del festival, che è avvenuta il 4 di novembre, il giorno prima delle elezioni negli Stati Uniti. Di fronte al risultato, mi sono reso conto che siamo in un mondo sempre più diviso, con fratture che si allargano fino a diventare ferite aperte e estremismi che si nutrono di polarizzazione, dove le parti opposte non comunicano ma urlano” commenta Paolo Woods, direttore artistico del festival, anche quest’anno affiancato dal collettivo Kublaiklan, responsabile della curatela fotografica. 

Cortona On The Move 2025. Le mostre principali

Il festival ha un calendario di tre mesi e mezzo con mostre, incontri, workshop. Fra le esposizioni in programma, una delle più interessanti è quella che Alfredo Jaar, artista impegnato nell’indagare gli squilibri di potere e il divario sociopolitico, che per Cortona On The Move ha coprodotto (con Photo Elysée, Museo per la Fotografia di Losanna), la mostra originale Inferno & Paradiso. Venti tra i più grandi fotoreporter contemporanei sono stati invitati a selezionare due immagini dal loro archivio: la più straziante e quella che ha dato loro più gioia.

Di distanza, ricostruzione del senso di appartenenza e volontà di preservare i legami parla invece la mostra Distance & Belonging dell’artista palestinese Taysir Batniji che, attraverso tre progetti – Home Away From Home, Disruptions e At Home, Elsewhere – mette in scena una riflessione sulle nozioni di esilio, appartenenza, identità e memoria. Distanza e riconciliazione con le proprie origini sono anche al centro del progetto Ordinary Grief della fotoreporter e artista irano-canadese Parisa Azadi la quale, nel 2017, dopo 25 anni di vita in Canada, è tornata in Iran per intraprendere un percorso di recupero della propria identità. La riconciliazione è il tema centrale della mostra dell’artista Jan Banning Blood Bonds: Reconciliation in Post-Genocide Rwanda, realizzata con il contributo di Mondriaan Fund e inerente il genocidio del 1994 nel paese africano, che ha causato 800.000 vittime. “Banning fotografa assieme una vittima e un carnefice, ma noi prima di leggere la didascalia non sappiamo chi è uno e chi è l’altro e spesso – utilizzando categorie lombrosiane – sbagliamo l’identificazione” puntualizza Woods.

Cortona On The Move 2025. Le produzioni, le location e il sostegno di Gallerie d’Italia

A cinque fotografi italiani – Cosimo Calabrese, Valeria Cherchi, Eleonora D’Angelo, Giulia Parlato e Roselena Ramistella – è stato invece affidato il progetto Cronache d’acqua – Immagini dal Sud Italia, secondo capitolo della produzione di Cortona On The Move in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia con il contributo editoriale di Green & Blue. I fotografi raccontano 10 storie legate al cambiamento climatico che accentua diseguaglianze e tensioni. Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo, nonché direttore generale delle Gallerie d’Italia ha ribadito il sostegno al festival toscano nel prossimo programma quadriennale, che verrà presentato a febbraio: “Il rapporto con Cortona si rafforza con la pubblicazione del catalogo speciale dedicato alla quindicesima edizione del Festival, a cura della casa editrice Allemandi”.

Per accogliere tutte le mostre del festival, sono state scelte numerose location diffuse su tutto il territorio di Cortona. Accanto alle sedi delle passate edizioni, quali Palazzo Baldelli, la Fortezza del Girifalco, la Stazione C nei pressi della stazione ferroviaria di Camucia-Cortona, il cortile di Palazzo Casali, la Via Crucis, le scale mobili e Largo Beato Angelico, si aggiungono quest’anno il Parco Archeologico del MAEC, i Giardini del Parterre e il Lago di Montepulciano.

Dario Bragaglia

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Dario Bragaglia

Dario Bragaglia

Dario Bragaglia si è laureato con Gianni Rondolino in Storia e critica del cinema con una tesi sul rapporto fra Dashiell Hammett e Raymond Chandler e gli studios hollywoodiani. Dal 2000 al 2020 è stato Responsabile delle acquisizioni documentarie e…

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