Cosa è lo “still life” in fotografia? Una mostra a Ravenna prova a rispondere

Tre artisti di due diverse generazioni (e dai differenti linguaggi) sono protagonisti della mostra ospitata alla Fondazione Sabe per l'arte. Un progetto che pone l’attenzione sullo still life, indagando la relazione che unisce la fotografia alla ricerca plastica e spaziale

Nata nel 2021, la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna si pone come punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea nella città, dedicando un’attenzione particolare al linguaggio scultoreo. Nel 2024, lo spazio espositivo ha deciso di aprirsi alla fotografia, indagandone i punti di incontro con la ricerca plastica e spaziale. Così nasce In suspensus, mostra a cura di Angela Madesani che mette in dialogo gli artisti Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo ed Elena Modorati sul tema dello still life. Il progetto espositivo, visitabile fino al 7 aprile 2024, si compone di opere sospese nel tempo e nello spazio che puntano l’attenzione sugli oggetti di uso comune trasformati in opere d’arte. Si passa dai cortocircuiti percettivi innescati dai lavori scultorei di Elena Modorati, alle tracce di realtà immortalate dall’obiettivo di Carlo Benvenuto, fino ad arrivare alla serie di stampe intitolate Morandine di Enrico Cattaneo, con un chiaro riferimento compositivo e poetico al pittore bolognese Giorgio Morandi.

 

La mostra “In suspensus” alla Fondazione Sabe per l’arte. Parola alla curatrice Angela Madesani

“In suspensusè costituito da dialoghi diluiti, accoppiamenti più o meno giudiziosi, per citare uno dei momenti più sperimentali del gran lombardo”, spiega la curatrice Angela Madesani nel suo testo critico. “Sperimentalismo che è anche qui, da un punto di vista curatoriale. Mi interessa stimolare e trovare un dialogo tra i lavori dei tre e quello del quarto assente, una sorta di convitato di pietra. Non si tratta di omaggi quanto di pensieri comuni che legano Enrico Cattaneo, Carlo Benvenuto ed Elena Modorati. Il grande assente è Giorgio Morandi. L’allestimento della mostra prevede perciò l’intreccio di tre momenti separati. Il concetto chiave intorno al quale si sviluppa la mostra è quello di imitazione per raggiungere la conoscenza, attraverso l’avvicinamento a fenomeni di natura oggettuale”.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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