La fotografia rivoluzionaria di Eve Arnold in mostra a Forlì 

Le lotte sociali, le grandi riviste, il mondo dello spettacolo. 170 scatti raccontano trent’anni di carriera di una delle maggiori fotografe del Novecento

In tempi di mostre al femminile, il Museo Civico San Domenico di Forlì propone una rassegna dedicata a una delle più significative interpreti della fotografia del XX Secolo: Eve Arnold (Philadelphia, 1912 – Londra, 2012). 170 immagini, exhibition print, stampate dall’ultima collaboratrice della fotografa, che raccontano trent’anni del suo lavoro dal 1950 al 1980. La mostra, realizzata in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, è curata da Monica Poggi. 

Chi era Eve Arnold 

Eve Arnold, nata Cohen nel 1912 in una famiglia ebrea russa di Philadelphia, inizia a fotografare tardi, quasi per gioco, negli anni Quaranta. Nel 1943 si trasferisce a New York e inizia a lavorare presso gli stabilimenti Stanbi Photos come supervisore del processo di sviluppo industriale, un lavoro che le pesa e probabilmente poco le interessa. Nel frattempo si sposa con Arnold Arnold, diventa madre, lascia il lavoro per curare suo figlio e nel 1950 ritorna alla sua grande passione per la fotografia, frequentando un corso alla New School for Social Research guidato da Alexey Brodovitch, l’art editor di origini russe che ha rivoluzionato le riviste di moda.  
La sua prima pubblicazione, del 1951 sul Picture Post, è un servizio sulle sfilate di moda di Harlem. È bravissima, Magnum foto la fa entrare nelle sue fila e nel 1957 diventa membro effettivo dell’agenzia. Il suo interesse è di matrice sociale, politico nei confronti di quanti stanno cercando di cambiare le regole del gioco, come i Black Muslims e Malcolm X. Le sue foto campeggiano sulle pagine di Life, Look, Paris Match, Vogue, Stern e The Sunday Times.  

Joan Crawford, Hollywood, USA, 1959 © Eve Arnold, Magnum Photos
Joan Crawford, Hollywood, USA, 1959 © Eve Arnold, Magnum Photos

Eve Arnold, l’interesse sociale e Marilyn Monroe 

Il suo è uno sguardo attento, intelligente, profondo, critico, che capovolge l’opinione comune. Tra i reportage più famosi, qui in mostra, quello sulla famiglia Davis di Long Island, una “famiglia tipo” americana che viene svelata nella sua realtà: i Davis, infatti, sono proprietari terrieri bianchi che fanno affari e si arricchiscono alle spalle dei braccianti neri. Lei, donna ebrea, può capire bene cosa significhi.  
In mostra, ovviamente, anche la parte più nota del lavoro di Arnold, quella dedicata al mondo dello spettacolo. Iconiche le sue immagini su Marilyn Monroe con la quale entra in un rapporto di fiducia professionale, non di amicizia: “Il legame che ci univa ruotava tutto intorno alla fotografia. Le mie foto le piacevano ed era abbastanza arguta da capire che rappresentavano un modo nuovo di ritrarla”. Le sue immagini tendono, infatti, a mostrarci una donna con tutti i suoi problemi, più che le superficiali sembianze di una diva.  

Angela Madesani  

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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