Tra Rock’n’Roll e diritti civili. Gli USA Anni ‘50 in mostra a Parma

Marilyn Monroe, Elvis Presley e Marlon Brando, ma anche Martin Luther King. Negli scatti dei più grandi fotografi Magnum, l’America degli anni Cinquanta si mostra a Parma con tutte le sue

Un bianco e nero in molteplici forme, di contrasto, con sfumature emotive, come già di nostalgia del momento dello scatto. Solo un paio le foto a colori. L’America degli anni Cinquanta si mostra nella penombra le sale del Palazzo del Governatore, nel cuore di Parma. Grandi sagome all’ingresso – con Marilyn, la gonna che si solleva -, filmati di ritmi sfrenati e balli, lungo il percorso espositivo un jukebox che è possibile far funzionale, la musica ad alto volume. In un’altra sala anche un vecchio flipper. Per la prima edizione del festival parmense Winter Jamboree, la mostra The 1950s. Storie americane dei grandi fotografi Magnum anticipa in qualche modo il grande raduno invernale alle Fiere di Parma.

Una panoramica sull’America degli anni Cinquanta

Contraddizioni: una parola necessaria quando si parla degli anni Cinquanta negli Stati Uniti. Tanti i motivi per sentirsi carichi di energia positiva, con il boom di nascite dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’industria fiorente, una ricchezza più diffusa, nuove abitazioni, la televisione in tutte le case, una coraggiosa ricerca artistica (la fisicità di Pollock, il gesto che produce movimento di colore)… e Elvis Presley! Nasce e si diffonde la vitalità esplosiva del Rock’n’roll! Circolano grandi macchine, il cinema è luogo di sogni collettivi, grande il fascino di chi riesce a essere famoso. Ansia di libertà. Viene pubblicato nel 1957 On the Road di Kerouac. 
Intanto però si deve ancora lottare per i diritti della popolazione di colore. È del 1955 il rifiuto di Rosa Parks di cedere il suo posto sull’autobus a una persona bianca, si combatte in Corea, con la Guerra Fredda le tensioni crescono anche all’interno degli U.S.A., cupa l’oppressione del maccartismo con licenziamenti, processi, accuse infondate. Fedele, casalinga con figli la donna ideale. Un mondo che cambia velocemente. Tra sconfinati orizzonti, reali e metaforici, e urbanizzazione, la crescita delle grandi città: tutto è ancora possibile, magari ascoltando avvolgenti, improvvisate note di jazz o il più tradizionale, amatissimo Frank Sinatra. 

The 1950s, installation view at Palazzo del Governatore, Parma, 2023
The 1950s, installation view at Palazzo del Governatore, Parma, 2023

La mostra The 1950s a Parma

C’era la Magnum Photos a documentare quel tempo così mosso, carico di infinite potenzialità: fondata nel 1947 a New York questa agenzia di grandi fotografi ha depositato preziosa memoria nel tempo. E, pur nella loro diversità stilistica, hanno lasciato tracce fondamentali per conoscere anni e luoghi, atmosfere e stati d’animo. Nella mostra di Parma, curata dall’Assessorato alla Cultura e Summer Jamboree in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos, le ottantadue fotografie esposte portano le firme di Dennis Stock, Elliott Erwitt, Werner Bischof, Wayne Miller, Philippe Halsman, Inge Morath, Burt Glinn, Bob Henriques, Rene Burri, Cornell Capa, Leonard Freed, Erich Hartmann, Bruce Davidson ed Eve Arnold.
Si mescola nell’itinerario il carattere vagamente tematico (personaggi famosi, la musica, la quotidianità dei giovani…) con l’attenzione ai singoli autori, con una notevole disparità di presenza tra i fotografi: più numerose, per esempio, le immagini di Dennis Stock e Elliott Erwitt. Sono efficaci e funzionali le schede informative dedicate a ciascun autore, così come alcune breve sintesi sulla cultura, le abitudini, le passioni di quegli anni.
Diverse firme accompagnano i ritratti di Marilyn Monroe, esposti al fianco di politici e attori come Martin Luther King che parla al Lincoln Memorial di Washington (Bob Henriques) e Marlon Brando. Tra i musicisti, Louis Armstrong e Miles Davis. Numerosi i ritratti, particolarmente interessante la ricerca sulla luce nelle riprese dei protagonisti sul palcoscenico. Ma non manca la quotidianità: studenti in un locale, ragazze sulle scale, una madre impegnatissima tra bambini e cucina. Così si legge: “È la cosa più difficile al mondo prendere il banale e provare a mostrare quanto sia speciale” (Eve Arnold).

Valeria Ottolenghi

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Valeria Ottolenghi

Valeria Ottolenghi

Studiosa e critico teatrale (numerose le pubblicazioni, saggi e articoli di riviste, regolari alcune collaborazioni), è Responsabile delle Relazioni Esterne ANCT, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti, ha lavorato per la scuola e l’Università, docente SSIS, insegnante…

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