A Siena c’è un vero museo d’arte contemporanea fatto a misura di bambino
Molto più di un semplice polo espositivo, il Museo d'arte per bambini di Siena si pone come un laboratorio permanente di creatività, educazione e come finestra verso l'arte contemporanea. La storia
Nato nel 1998 e ospitato all’interno dello storico complesso museale di Santa Maria della Scala di Siena, il Museo d’arte per bambini della città toscana rappresenta un’esperienza pionieristica nel panorama museale italiano. L’obiettivo del polo, diretto da Michela Eremita, è quello di mettere l’infanzia al centro del processo artistico e culturale, ponendosi come un laboratorio che favorisca la creatività nei più piccoli, e sviluppi curiosità verso l’arte contemporanea.

Il Museo d’arte per i bambini di Siena
Il Museo trova oggi la sua casa nel cuore del Santa Maria della Scala, antico ospedale medievale che per secoli ha avuto nell’accoglienza e nell’educazione dei bambini una delle sue funzioni fondamentali. L’attenzione all’infanzia era codificata già negli statuti trecenteschi, e si ritrova negli affreschi di Domenico di Bartolo, come quello nella sala del Pellegrinaio che racconta l’“Accoglienza, educazione e matrimonio di una figlia dello Spedale”. Oggi quella stessa vocazione si rinnova negli spazi dedicati alla didattica e alla Collezione del Museo, allestiti nella sala San Leopoldo (ex corsia dell’ospedale) e nell’area chiamata un tempo “ex Spezieria”, oggi completamente ripensata per accogliere bambini, famiglie e scuole in un’esperienza museale immersiva e coinvolgente.

La collezione del Museo d’arte per bambini di Siena
Inaugurata nel 2008, la Collezione del Museo d’arte per bambini raccoglie opere provenienti da diversi Paesi del mondo, realizzate da artisti che hanno voluto dedicare la propria arte all’infanzia. Una collezione internazionale, che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dall’installazione all’arte partecipativa, organizzata attorno a tre temi centrali: la Fiaba, il Ritratto e la Famiglia. Le opere sono esposte a un’altezza adatta ai piccoli visitatori e accompagnate da brevi testi, lasciando spazio all’immaginazione e all’interpretazione. Alcune opere sono nate direttamente da laboratori in cui i bambini hanno partecipato al processo creativo insieme agli artisti, rendendo ancora più vivo e inclusivo il dialogo tra arte e infanzia.
Arte, scienza e sensi si incontrano a Siena
Tra le installazioni, spicca quella dell’artista Luca Pancrazzi, una struttura circolare abitabile dove il piccolo visitatore può letteralmente entrare, riflettersi, spiare, interrogarsi. Un’opera fatta di sguardi e specchi, in cui campeggia una miniatura del piccolo Giacomo II d’Inghilterra, ispirata a un dipinto attribuito a Van Dyck. Uno spazio speciale è poi dedicato all’India, con lavori della fotografa Daniela Neri e dell’artista Shilpa Gupta, accanto alle opere realizzate dalle donne della scuola di Mithila Art nel Bihar, un progetto che mostra come l’arte possa diventare strumento di emancipazione sociale e culturale.
Tra le esperienze più originali del Museo c’è il progetto Il profumo delle fiabe, nato nel 2019 in collaborazione con il Museo Botanico dell’Università di Siena. Un’iniziativa che unisce scienza, arte e percezioni sensoriali, usando l’olfatto come ponte tra emozione e conoscenza. La prima fiaba esplorata è stata Cappuccetto Rosso, con installazioni, illustrazioni e profumi pensati per immergere il visitatore nella narrazione. Il prossimo capitolo sarà dedicato a Rosaspina.

Parola a Michela Eremita, responsabile del Museo per bambini di Siena
“Dopo un lungo percorso da un’idea, da un progetto, il Museo per bambini oggi si conferma come realtà consolidata (e condivisa) per tutti a partire dai suoi visitatori piccoli e grandi”, spiega ad Artribune la responsabile Michela Eremita. “Una realtà cresciuta moltissimo grazie, certamente, al contributo di due passaggi davvero fondamentali: quello dell’avere ideato e creato una collezione di riferimento del tutto originale basata sull’internazionalità e sull’empatia, e di essere all’interno di un luogo così rappresentativo e importante come il complesso museale, oggi fondazione, dell’Antico Ospedale Santa Maria della Scala”. Spesso i musei per bambini in giro per l’Italia sono in realtà dei laboratori, degli spazi esperienziali e polifunzionali, magari immersivi. Qui stiamo parlando di un vero museo, con una vera collezione, con opere d’arte autentiche in tutto e per tutto. Un unicum.
Quale sarà il suo futuro? “Le comunità di riferimento per i musei del futuro costituiscono uno dei quesiti più urgenti del presente, questione non casualmente in agenda ICOM. Quindi c’è un passaggio culturale da considerare che non riguarda più solo un’opportuna conoscenza da passare alle giovani generazioni ma far sì che i musei siano luoghi in cui la cultura racconta se stessa e la sua storia, ma sia anche il luogo collettore che permetta innanzitutto l’inclusività. Auspico che divenga corrente l’ideazione, per ogni singolo evento culturale, espositivo o altro, con un concept inclusivo proiettato sulla differenza, permettendo alle attività di mediazione di agire con più efficacia, sia che si tratti di bambini che di anziani e di cittadini di culture diverse”.
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