Tutto il nero di Burri e Nunzio a confronto nella nuova galleria Mazzoleni di Milano

Prima mostra nel nuovo spazio di Mazzoleni a Milano, la mostra “Nero x Nero” nasce dal legame della galleria con i due artisti, tra la valorizzazione dei grandi maestri e la promozione di artisti contemporanei

Inaugura la sua nuova sede milanese di Mazzoleni la mostra Nero x Nero, che accosta le opere del maestro Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995) a quelle dell’artista contemporaneo Nunzio (Cagnano Amiterno, 1954). Sulle tracce della duplice vocazione di Mazzoleni, tra la valorizzazione dei grandi maestri del Dopoguerra e la promozione di artisti contemporanei, il terreno di confronto, come si intuisce dal titolo, è quello del colore nero.

Burri e Nunzio a Milano da Mazzoleni

Il percorso, curato dal critico e presidente della Fondazione Burri Bruno Corà, nasce prima di tutto dal legame della galleria con i due artisti: le opere di Burri l’hanno accompagnata in tutti i 39 anni di attività – in particolare con le monografiche del 2004, del 2012 e del 2015 tra Torino e Londra – mentre Nunzio ha segnato il programma della sede londinese con due personali, nel 2019 e nel 2023 con una selezione di disegni inediti.

Nero x Nero, Burri e Nunzio, 2025. Credits Gabriele Abbruzzese. Courtesy Mazzoleni
Nero x Nero, Burri e Nunzio, 2025. Credits Gabriele Abbruzzese. Courtesy Mazzoleni

Il nero di Burri e di Nunzio a confronto

Sin dalla famosa Catrame 1, allestita da Burri a Palazzo Albizzini nel 1948, nessun colore ha avuto, nella sua opera, una presenza pari al nero. “Come cosmico buio di una ignota dimensione in cui inoltrarsi, il nero di Burri è sempre elaborazione di materia spaziata, dove pur regna la forma e un equilibrio condiviso con la ‘caecitas’ dei poeti”, scrive Corà nel testo critico. Il nero è per Burri anche il risultato dell’azione trasformativa del fuoco, come si vede nella serie delle Plastiche , sfruttando il potenziale distruttivo e generativo del fuoco. Anche Nunzio fa del fuoco un processo di trasmutazione radicale: “Un bagno purificatore che cambia lo stato della materia ed evoca il suo fossile, il buio”, spiega l’artista, nella cui ricerca spiccano lo studio dell’ombra, della notte e del nero: la combustione, per lui, è un atto purificatore, e lo si vede nell’uso del legno e del piombo.

Il dialogo tra Burri e Nunzio da Mazzoleni

A rendere l’opera di Nunzio dialettica con quella di Burri è l’attenzione alla qualificazione della forma come entità etica che si confronta e si sottrae al tempo. Nella sua scultura aleggia in modo naturale una astratta e indefinibile essenza archetipa, possibile riflesso del suo pensiero della forma…”, spiega Corà nel testo. Tra le opere di Alberto Burri spiccano Nero Cretto (1970) e Nero e Oro (1993), ispirata alla tradizione musiva ravennate. Tra le opere di Nunzio, c’è in mostra la scultura Avvoltoio (2019) e una nuova opera concepita appositamente per gli spazi della galleria milanese. In entrambe, il fuoco diventa strumento di metamorfosi, restituendo nuova energia alla materia, tra luce e ombra.

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