Cosa ci fa quella donna riversa sulla scrivania in una galleria d’arte di Parigi?
La donna resta immobile giorno e notte. Il suo corpo, esposto come un oggetto di lavoro o come una reliquia contemporanea, trasforma la vetrina della galleria in uno spazio di riflessione

Parigi, Rue de Turenne. Dietro la vetrina di MASSIMODECARLO Pièce Unique, la galleria parigina nota per le sue esposizioni “monofocali”, una figura femminile siede immobile alla sua scrivania. Il portatile aperto, una pila di cataloghi accanto, tra cui uno di Lucio Fontana e uno firmato dagli stessi Elmgreen & Dragset, un comunicato stampa sul tavolo che racconta proprio di lei. Le scarpe nere dal tacco alto, la giacca elegante poggiata sulla sedia. E gli occhi chiusi. È viva? Dorme? Si sta prendendo solo una pausa? La risposta non c’è, e forse non serve. October 2025, questo il titolo dell’opera, è una scultura iperrealistica firmata dal duo danese-norvegese Elmgreen & Dragset, ma chi la osserva dalla strada non ne ha la certezza immediata. La verosimiglianza è tale da generare un cortocircuito: la scena sembra un frammento di quotidianità rubato, eppure tutto è costruito con rigore teatrale.
L’opera “October 2025” di Elmgreen & Dragset da MASSIMODECARLO Pièce Unique a Parigi
Dietro quel vetro, giorno e notte, la donna resta immobile. Il suo corpo, esposto come un oggetto di lavoro o come una reliquia contemporanea, trasforma la vetrina della galleria in uno spazio di riflessione. Elmgreen & Dragset, noti per i loro interventi che mettono in discussione la logica dell’esposizione e il rapporto tra arte e vita quotidiana, tornano così a lavorare sul tema della soglia: quella tra reale e rappresentazione, tra intimità e visibilità. Come già nel celebre Prada Marfa (2005), la boutique di lusso piantata nel nulla del deserto texano, i due artisti ribaltano la funzione dello spazio espositivo. Qui la scrivania, emblema dell’operosità, viene portata sotto i riflettori e trasformata in scena di resistenza silenziosa.
Un’opera visibile 24 ore su 24
L’opera, visibile gratuitamente fino al 31 ottobre 2025, è anche trasmessa in diretta sul sito della galleria: una webcam sorveglia lo spazio ventiquattr’ore su ventiquattro, offrendo a chiunque un accesso continuo al proprio “panopticon” contemporaneo. Chi guarda partecipa, inconsapevolmente, al meccanismo stesso di osservazione e controllo che l’opera denuncia.
Le opere di Elmgreen & Dragset a Londra con Prada Mode
La riflessione sullo sguardo e sulla condizione dello spettatore è, del resto, un tema che Elmgreen & Dragset hanno affrontato anche pochi giorni fa a Londra, dove sono stati protagonisti della tredicesima edizione di Prada Mode, il club itinerante dedicato all’arte e alle culture contemporanee. Nello storico edificio della Town Hall di King’s Cross, il duo ha infatti presentato The Audience, un’installazione immersiva che, con il consueto humour concettuale, interroga cosa significhi essere spettatori in un’epoca di iperconnessione e distrazione permanente. All’interno della grande sala, trasformata in un cinema, un film volutamente sfocato scorre in loop su uno schermo, mentre alcune poltrone sono occupate da figure iperrealistiche di spettatori colti in diverse posture di attenzione, disattenzione o abbandono. A completare la scena, la scultura The Conversation mostra una donna sola a un tavolo che interagisce via FaceTime con uno dei personaggi del film, cancellando i confini tra realtà e rappresentazione.
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