Il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2026 sarà curato da Cecilia Canziani con progetto di Chiara Camoni

"Con te con tutto" è il progetto selezionato tutto al femminile dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, secondo cui si tratta di "una notevole declinazione al femminile di un ‘materialismo magico’ che antichizza il presente". Le anticipazioni

Dopo le comprensibili polemiche sulla nomina di Beatrice Venezi alla Fenice, finalmente possiamo commentare un incarico indiscutibilmente improntato al merito e alla qualità. Sarà la coppia di curatrice e artista Cecilia Canziani – Chiara Camoni a occupare il Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia 2026. Un progetto tutto al femminile, quello selezionato dal ministro della Cultura Alessandro Giuli per rappresentare l’Italia alla 61. Esposizione Internazionale d’Arte dal 9 maggio al 22 novembre 2026.

La terna di finalisti per il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2026

Per Giuli la proposta è una notevole declinazione al femminile di un ‘materialismo magico’ che antichizza il presente, con sapienti evocazioni mediterranee, citazioni e imitazioni trascendenti. Il progetto mostra una rara capacità di trasformazione della Natura in un laboratorio artistico vivente”. Il progetto Con te con tutto di Camoni (Piacenza, 1974) presentato e curato da Canziani (Roma, 1976) ha quindi battuto sia quello di Valentino Catricalà, Scola Aperta, del duo Formafantasma; sia quello di Marta Papini, Parlare di notte di Guglielmo Castelli e Giulia Cenci. La Commissione, fanno sapere dal Ministero, “ha sottolineato l’alta qualità progettuale dei dieci dossier selezionati nella prima fase dell’avviso pubblico, evidenziando l’eccellenza relativamente a visione, sperimentazione e innovazione dei tre finalisti presentati al Ministro, valutati come migliori anche in termini di originalità del progetto scientifico, competitività internazionale e fattibilità della proposta”.

Il progetto di Camoni e Canziani nella Biennale di Koyo Kouoh

Il progetto si collega, stando al Direttore Generale Creatività Contemporanea e Commissario del Padiglione Italia Angelo Piero Cappello, al tema della Biennale In minor keys scelto dalla curatrice Koyo Kouoh, da poco scomparsa: “La proposta della curatrice si distingue per la sua capacità di intrecciare il fare artigianale e la riflessione sul femminile in una narrazione che celebra la collaborazione e la trasformazione della materia come atto poetico“.

Ecologia, processualità e co-creazione al Padiglione Italia 2026

È concorde la Commissione di Valutazione – composta oltre che da Cappello da Claudio Varagnoli, Ester Coen, Luca Cerizza e Valerio Terraroli – nel dire che il progetto “sviluppa una visione altamente originale della creatività condivisa, ponendo al centro l’amicizia femminile e il superamento dei limiti dell’autorialità. Temi come la condivisione, la meraviglia, il dialogo e il fluire del tempo si intrecciano con la trasformazione della materia, dando vita a un linguaggio che unisce artigianato e arti visive. L’appropriazione e la reinvenzione del saper fare offrono una figurazione innovativa, capace di sovvertire le categorie tradizionali tra arti maggiori e arti minori“. Ponendosi quindi in sintonia con il tema In Minor Keys, il progetto “affronta questioni centrali come ecologia, processualità e co-creazione, costruendo un percorso che è al tempo stesso riflessione sulla scultura italiana dall’età arcaica al Novecento e rinnovata visione della pratica contemporanea“.

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Redazione

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