È morto l’artista Fabio Cirifino. Fu tra i fondatori del gruppo Studio Azzurro

Con Leonardo Sangiorgi e Paolo Rosa aveva creato un laboratorio di ricerca artistica che, dalle prime videoambientazioni, aveva sperimentato l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico. Anche con un occhio politico

È morto il 4 ottobre 2025 a 76 anni l’artista, fotografo e direttore della fotografia Fabio Cirifino (Milano, 1949). Esperto di design e fotografia d’architettura, aveva cofondato il gruppo di ricerca artistica Studio Azzurro, un laboratorio di ricerca artistica (spesso paragonato a una bottega rinascimentale) che si esprimeva con i linguaggi delle nuove tecnologie.

Fabio Cirifino e Studio Azzurro

Nato a Milano nel 1949, si forma come fotografo nello studio di Aldo Ballo. Dopo otto anni di collaborazione avvia nel 1972 un proprio studio fotografico e nel 1978 fonda lo Studio Azzurro Fotografia assieme a ex assistenti dello studio. In questi anni sviluppa la sua attività nel campo della fotografia d’architettura e di design e di documentazione artistica collaborando con importanti riviste di settore come Casa Vogue, Domus, Gran Bazar, Interni. Nel 1980 insieme a Leonardo Sangiorgi (Parma, 1949) e Paolo Rosa (Rimini 1949 – Corfù 2013) realizza Facce di festa, film in 16mm che segna l’inizio di una collaborazione che sfocia, nel 1982, nella fondazione di Studio Azzurro Produzioni, gruppo di ricerca artistica di valore culturale tra nuove tecnologie e design. Qui sviluppa la propria carriera occupandosi della creazione di immagini e della direzione della fotografia per le produzioni video e cinematografiche, le videoambientazioni e infine gli ambienti sensibili.

L’esperienza di Studio Azzurro

La ricerca artistica, all’inizio, si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni, in cui si sperimenta l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, con l’intento di rendere centrale lo spettatore e i suoi percorsi percettivi. Alcune opere degli Anni Ottanta (Luci d’inganni 1982, Il Nuotatore 1984, Vedute 1985), in cui ricorrono gli elementi della figura umana e della natura, vengono progettate in funzione del contesto spaziale e sociale che dovrà accoglierle. Dal 1994, con l’entrata a far parte di Studio Azzurro di Stefano Roveda, esperto in sistemi informatici, il gruppo spinge la propria ricerca nel campo dell’interattività applicata ai nuovi media realizzando ambienti sensibili tipici del controllo e dell’ambito militare (camere termiche e all’infrarosso, camere a raggi X), che permettono di rendere visibili aspetti del mondo non percepibili sensorialmente (Il viaggio 1992, Il giardino delle cose 1992).

Alcune opere sono entrate negli anni a far parte di allestimenti museali o di installazioni interattive pubbliche (come Il giardino delle anime, acquisito dalla New York Hall of Science – Flushing Meadows), e il gruppo ha collaborato con diversi intellettuali come il filosofo Jacques Derrida, con cui hanno in comune l’idea di “opposizione alla realtà” del contemporaneo. Dopo gli Anni Duemila, con la realizzazione del Museo della Resistenza di Fosdinovo e Fabrizio De André – La mostra per la Fondazione Palazzo Ducale in occasione del decennale della morte del cantautore genovese, il lavoro dello Studio Azzurro si è legato anche ad ambiti più divulgativi come quello espositivo e museale.

Studio Azzurro e la politica

Il collettivo ha anche dato a molte delle proprie sperimentazioni un taglio politico. Cirifino aveva ricordato in un’intervista dello scorso luglio come la situazione nel Mediterraneo degli Anni Novanta avesse ispirato il loro lavoro Dove va tutta ‘sta gente? (restaurato ed esposto quest’estate al Museum Ostwall di Dortmund), sottolineando l’attualità dei temi della fuga, della migrazione e del movimento collettivo.

L’ultimo post sul profilo instagram di Studio Azzurro (datato 22 settembre) ribadiva infine il loro lungo impegno “nella realizzazione del museo sulle forme di narrazione della cultura tradizionale palestinese a Betlemme, in collaborazione con le realtà locali e l’UNESCO. Sosteniamo fermamente la lotta del popolo palestinese contro il genocidio in corso a Gaza e in Cisgiordania, auspichiamo il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina e auguriamo buon vento alla Global Sumud Flotilla, che è impegnata nel tentativo via mare di rompere l’assedio e portare aiuti umanitari a Gaza“.

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Redazione

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