Morta l’artista Takako Saito, la regina giapponese delle scacchiere di Fluxus

Artista, performer, educatrice e instancabile promotrice della creatività libera, Saito ha collaborato con George Maciunas e George Brecht

Scomparsa il 30 settembre 2025 delicatamente e sottovoce così come aveva vissuto e operato, Takako Saito era nata nel 1929 a Sabae nella prefettura di Fukui, piccolo centro noto anche come “la città degli occhiali” e sito sulla grande isola di Honshū, la maggiore dell’arcipelago giapponese. La sua formazione inizia con i corsi di psicologia infantile alla Japan Women’s University dove studia per diventare insegnante, ruolo che l’avrebbe aiutata a raggiungere un’indipendenza dalla famiglia tradizionalista.

Chi era Takako Saito

Negli stessi anni entra a far parte del Creative Art Education movement (Sōzō Biiku Undō) fondato nel 1953 da Teijirō Kubo con il principale intento di promuovere un’educazione alla creatività. È in questo ambiente aperto, vivace e innovativo nel quale durante un workshop conosce l’artistaTakao Iijima, più notocon lo pseudonimo di Ay-O, che sarà per lei il vero punto di contatto con i movimenti d’avanguardia prima in Giappone e poi negli Stati Uniti. Nella seconda metà degli ’50 il Giappone è al centro di un’ondata di rinnovamento che tocca diversi aspetti della vita culturale del Paese, da un lato sicuramente le azioni del gruppo Gutai di Jirō Yoshihara e compagni con le celebri esposizioni all’aperto, dall’altro il 20th-Century Music Study Center (Nijusseiki Ongaku Kenkyūjo) fondato nel 1957 da Yochirō Irino che negli anni a seguire costituisce un punto di contatto con la musica sperimentale occidentale. Pur cosciente di questo clima, Takako Saito subisce il fascino della scena artistica newyorkese, di quell’aria di libertà e di quella spinta alla collaborazione di cui sono pieni i racconti dei suoi connazionali già approdati nella Grande Mela.

Takako Saito e Fluxus

È così che nel 1963 si trasferisce oltreoceano dove incontra le artiste giapponesi Yayoi Kusama, Yoko Ono, Mieko Shiomi, Shigeko Kubota, e poco dopo il suo arrivo a New York, anche grazie a queste connessioni, conosce George Maciunas che la “arruola” a pieno di titolo in Fluxus. Sono questi gli anni in cui diviene la “regina delle scacchiere” assumendo il gioco dalla storia millenaria come oggetto prediletto del suo operare trasformando la tavola quadrangolare e le pedine in possibili attivati del pensiero e dei sensi. Tra queste va ricordata sicuramente la Smell Chess (1964) di cui Hannah Higgins nel suo Fluxus Experience scrive: “l’opera afferma che l’odore, nonostante la sua radicale interiorità, è profondamente sociale” tende cioè a creare una comunità attraverso la condivisone. Nel vortice Fluxus la Saito ha l’occasione di sperimentare con la produzione di libri d’artista che giungeranno poi alla realizzazione degli “abiti-libro”, può finalmente combinare e fondere l’approccio educativo alla performance rimarcando la tensione verso gli altri, il desiderio di aprire alla partecipazione attiva.

Saito e le collaborazioni con Brecht e Filliou

La sua ricerca artistica la conduce a risiedere in Francia per un quinquennio, durante il quale intraprende significative collaborazioni con George Brecht e Robert Filliou. In seguito, si trasferisce nel Regno Unito e, successivamente, in Italia, dove rimane per quattro anni approfondendo i rapporti con altri esponenti di Fluxus, ma è partire dalla fine degli anni Settanta che si stabilisce definitivamente a Düsseldorf, città in cui prosegue parallelamente l’attività artistica e quella d’insegnamento fino al decesso. Negli ultimi dieci anni ha ricevuto riconoscimenti sempre maggiori come grandi mostre antologiche presso il Museum für Gegenwartskunst Siegen, il CAPC di Bordeaux o il Kunstmuseum Bochum fino alla prima grande retrospettiva in Giappone tuttora in corso presso il Sabae Manabe Museum.

Claudio Musso

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Claudio Musso

Claudio Musso

Critico d'arte e curatore indipendente, la sua attività di ricerca pone particolare attenzione al rapporto tra arte visiva, linguaggio e comunicazione, all'arte urbana e alle nuove tecnologie nel panorama artistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia e Storia…

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