Per la prima volta il Louvre mette in collezione permanente un’opera di videoarte

Il progetto nasce da una collaborazione avviata nel 2024 quando il Louvre ha affidato a Mohamed Bourouissa la gestione del proprio account Instagram: per 52 settimane, ogni domenica, l’artista ha pubblicato un video che raccontava la vita dei Giardini delle Tuileries attraverso le stagioni

Sono Les 4 temps (Le 4 stagioni) dell’artista franco-algerino Mohamed Bourouissa (Blida, Algeria, 1978) a segnare la storia contemporanea del Louvre di Parigi, che per la prima volta introduce un’opera video nella sua collezione permanente. Il museo, infatti, da sempre focalizzato sulle arti classiche e figurative, ha introdotto il programma Histoire du Louvre, dedicato all’acquisizione di opere storiche o contemporanee che dialogano con l’identità e il patrimonio dell’istituzione.

“Les 4 temps” dell’artista Mohamed Bourissa al Louvre di Parigi

Così, Les 4 temps – al pubblico nella Salle de la Chapelle dal 22 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026 – si sviluppa intorno ai Giardini delle Tuileries, spazio verde iconico di Parigi che collega il museo alla Place de la Concorde. Realizzati nel 1564 per volere di Caterina de’ Medici, i giardini sono oggi parte del patrimonio mondiale UNESCO e, dal 2005, sotto la tutela del Louvre. Ma il video si intreccia anche con i ricordi personali dell’artista, evocando il centro commerciale Les 4 Temps a La Défense, quartiere dove è cresciuto.

La collaborazione tra il Louvre e Bourissa

Il progetto nasce da una collaborazione avviata nel 2024, quando il Louvre ha affidato a Bourouissa la gestione del proprio account Instagram: per 52 settimane, ogni domenica, l’artista ha pubblicato un video che raccontava la vita dei giardini attraverso le stagioni. Milioni di visualizzazioni hanno segnato il successo dell’iniziativa. Bourouissa ha poi trasformato la serie in un’opera autonoma, componendo anche la colonna sonora, realizzata registrando le vibrazioni delle piante del giardino.

Chi è Mohamed Bourissa

Nato nel 1978 a Blida, in Algeria, e residente in Francia, Mohamed Bourouissa è una delle voci più interessanti della scena contemporanea. Le sue opere, spesso incentrate su temi come l’identità, la periferia, la violenza e la memoria collettiva, sono state esposte in istituzioni come il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou, il LaM di Lille e il Musée d’Art moderne di Parigi. Finalista al Premio Marcel Duchamp nel 2018 e al Prix Pictet nel 2017, Bourouissa ha vinto nel 2020 il prestigioso Deutsche Börse Photography Foundation Prize per la mostra Libre échange, presentata ai Rencontres d’Arles. E le sue opere sono oggi conservate in collezioni internazionali, tra cui quelle del MoMA di New York, del LACMA di Los Angeles, dello Stedelijk Museum di Amsterdam e della Maison européenne de la photographie di Parigi.

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