Per la prima volta in Italia la biennale internazionale d’arte contemporanea BIENALSUR

Dal 22 ottobre al 30 gennaio 2026, 8 progetti fra Biella, Milano, Roma e Napoli costituiscono il cartellone della prima edizione italiana della biennale nata in Sudamerica

Biella, Milano, Roma e Napoli, tra mostre e residenze, per mettere in relazione le ricerche artistiche di protagonisti del panorama internazionale con il contesto italiano. Così, BIENALSUR esordisce in Italia, con un ricco cartellone dal 22 ottobre al 30 gennaio 2026.

La storia di BIENALSUR

Ideata dall’Universidad Nacional de Tres de Febrero (UNTREF), un’università pubblica argentina, si tratta di una biennale molto peculiare: decentralizzata, democratica, orizzontale e umanistica, che abbraccia le problematiche del mondo contemporaneo. Giunta alla quinta edizione, dopo l’esordio locale a Buenos Aires, la Biennale si è notevolmente proiettata sulla mappa culturale mondiale: dal 2015, si sono tenuti una serie di incontri nel Sud del mondo che hanno dato vita a un progetto dinamico basato su dialoghi, scambi e presentazioni che costituiscono un programma pubblico diversificato e duraturo. BIENALSUR è stata successivamente costruita su queste fondamenta. Oggi, BIENALSUR traccia una nuova cartografia dell’arte contemporanea che si estende per 18.370 chilometri, collegando simultaneamente spazi artistici, creatori, pubblico e comunità di tutti i continenti, sviluppandosi in più latitudini: tra le città coinvolte figurano Buenos Aires, Milano, Santiago, Montevideo, Lima, Madrid, Roma, Parigi, Napoli, Miami.

Carla Grunauer, A todos los efectos, 2023, cm 150x260
Carla Grunauer, A todos los efectos, 2023, 150×260 cm

Il debutto in Italia di BIENALSUR

L’edizione 2025 di BIENALSUR tocca l’Italia con il progetto generale Invocazioni, un tema mutuato dal testo della conferenza La Cultura y el Alma Animal, presentata da James Hillman nel 1994 a Caracas, in cui lo psicoanalista descrive l’invocazione come un richiamo a spiriti invisibili, un’offerta o una propiziazione che implica un decentramento del soggetto umano. Nelle varie sedi espositive sparse nei quattro angoli del mondo, BIENALSUR presenta opere e progetti immaginati dal team curatoriale, che traccia le linee guida di ogni edizione della biennale a partire da una open call internazionale aperta, libera e priva di vincoli tematici.
Come dichiara Aníbal Jozami, fondatore di BIENALSUR, “il nostro obiettivo è chiaro: andare incontro ai pubblici, ovunque essi siano. Crediamo che l’arte sia un vettore di riflessione, trasformazione ed emancipazione. Quando viene vissuta come un’esperienza condivisa consente di affermare il ruolo degli individui come cittadini attivi, piuttosto che come consumatori passivi di cultura. Per questo continuiamo a sviluppare questa piattaforma aperta alla sperimentazione, al dibattito e alla costruzione collettiva di un umanesimo contemporaneo

Matias Ercole, “Y ahora que me falta el sol II”, Inchiostro e cera su carta su tela 300 X 180 CM, 2025
Matias Ercole, Y ahora que me falta el sol II, Inchiostro e cera su carta su tela 300×180 cm, 2025

I principali progetti italiani di BIENALSUR

A Milano, alla Fabbrica del Vapore, InvocazioniDivenire Animale, a cura di Benedetta Casini, indaga la relazione fra l’uomo e il mondo: la maggior parte dei lavori esposti mettono in discussione la separazione dicotomica fra soggetto e oggetto, in direzione di quel prospettivismo di ispirazione amerindia teorizzato dall’antropologo brasiliano Eduardo Viveiros de Castro,
Al Museo di Roma a Palazzo Braschi l’artista argentino Matias Ercole riflette sulla rappresentazione della natura selvaggia delle Americhe da parte dei pittori europei del XIX Secolo, mentre Chiara Bettazzi indaga l’idea di trasformazione e di incontro fra oggetti quotidiani e elementi vegetali. Presso l’Ambasciata del Brasile visioni sul territorio brasiliano sono messe a fuoco da artisti che si sono affermati internazionalmente proprio in virtù del proprio lavoro sul tema dell’identità come Lia Chaia, Paulo Nazareth, Claudia Andujar, e si intrecciano con lavori coevi di artisti locali che riflettono sulla specificità delle geografie italiane e sul paesaggio, come Ettore Favini e Pamela Diamante.
A Biella, la Fondazione Pistoletto Cittadellarte Onlus ospita (d)estructura del Colectivo El puente_lab, e offre inoltre, da settembre a novembre, una residenza artistica all’argentina Ginevra Landini. Infine, a Napoli, il Museo Universitario delle Scienze e delle Arti vede la personale Anatomia delle qualità dell’argentino Pablo La Padula.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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