Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma punta anche sull’arte contemporanea. E nell’Ipogeo arriva un allestimento immersivo

A inaugurare il nuovo capitolo del museo d'arte antica di Roma è l'artista giapponese Keita Miyazaki, con sculture e installazioni in dialogo con la storia e l'architettura del Ninfeo appena restaurato. E nell'Ipogeo inaugura il nuovo allestimento multimediale di Dotdotdot

Una riflessione sulla fragilità della modernità e sull’armonia possibile tra passato e futuro: è ciò su cui Keita Miyazaki (Tokyo, 1983) rivolge l’attenzione con le sue opere, nate dall’incontro tra materiali industriali ed elementi leggeri, in dialogo con lo spazio che abitano. Parte di queste installazioni e sculture diventano protagoniste di The Eternal Duality – Là dove scorre l’acqua, tra storia e rinascita, la prima mostra d’arte contemporanea del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma che animerà il Ninfeo (appena restaurato) dal 10 ottobre al 2 novembre.

Keita Miyazaki ph. Gallery Rosenfeld
Keita Miyazaki ph. Gallery Rosenfeld

Il Ninfeo di Villa Giulia a Roma si apre all’arte contemporanea

Curato da Pier Paolo Scelsi, con la co-curatela di Ilaria Cera e la direzione artistica di Riccardo Freddo, il progetto espositivo entra in dialogo con la storia e l’architettura del “teatro d’acque” del museo d’arte antica romano, aprendosi ai linguaggi dell’arte contemporanea.

Con The Eternal Duality – Là dove scorre l’acqua, tra storia e rinascita, Miyazaki avvia un dialogo aperto con il Cinquecento italiano espresso nelle architetture, nei marmi policromi e nella monumentalità delle fontane, in un percorso che si confronta con la fragilità dell’esistenza e delle rovine del nostro tempo. Il Ninfeo diventa non solo un simbolo di rigenerazione architettonica, ma anche un luogo di pensiero e creazione, dove il contemporaneo non è invasione, ma possibilità di racconto. 

Le opere Keita Miyazaki al Ninfeo di Villa Giulia a Roma 

Le opere di Miyazaki si contraddistinguono per essere dei corpi ibridi, biomorfici, in cui l’elemento sonoro – ispirato ai jingle dei supermercati giapponesi o alle melodie delle metropolitane – rompe la staticità della scultura classica, richiamando la persistenza del reale. Questo progetto espositivo è il primo passo di un progetto più ampio che, nei prossimi mesi, porterà l’artista giapponese in altri musei italiani, da Palazzo Tozzoni a Imola fino a Ca’ Pesaro a Venezia.

Il nuovo allestimento di Dotdotdot nell’ipogeo

Dotdotdot firma intanto il nuovo allestimento multimediale dell’Ipogeo del Museo. Concepito come una discesa nella necropoli, il progetto (aperto il 27 settembre per le Giornate Europee del Patrimonio e inaugurato il 13 ottobre) trasforma lo spazio sotterraneo della Villa in un’esperienza narrativa immersiva incentrata sul culto dei morti come chiave per comprendere la città dei vivi. L’allestimento – rinnovato grazie al progetto Etru senza barriere: etruschi 4.0 per un Museo Nazionale Etrusco pienamente inclusivo e accessibile: cognitivamente, fisicamente e sensorialmente finanziato dal PNRR – è improntato all’accessibilità, grazie a una pluralità di linguaggi che bilanciano immersione, informazione e scoperta: l’intero percorso è pensato per essere fruibile da un pubblico ampio e diversificato: da persone con difficoltà fisiche e cognitive, ai più giovani fino al pubblico esperto.

Valentina Muzi

Articolo aggiornato il 15 ottobre.

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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