5 stand da vedere alla fiera Contemporary Istanbul 2025, eterna promessa dell’arte contemporanea

In Turchia ce la stanno davvero mettendo tutta per entrare nel giro che conta dell'arte contemporanea, ma per il momento le soddisfazioni non sono abbastanza per superare le difficoltà

Sono ormai almeno 15 anni che Istanbul, la metropoli europea (e non solo europea) più ramificata, popolosa, affascinante e tentacolare si pone come la next big thing dell’arte contemporanea. Dopo 15 anni però la promessa non è stata mai mantenuta pienamente. I collezionisti ci sono, i galleristi ci sono, i musei ci sono ma quell’esplosione che in moltissimi si aspettavano tarda a dipanarsi per tanti motivi. L’arte contemporanea in Turchia è un po’ come la Turchia stessa: ancora deve decidere se mettersi in linea con le migliori pratiche occidentali diventando un paese leader o se rimanere un’autocrazia chiusa in se stessa con schemi da economia autoritaria.

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Contemporary Istanbul 2025, il padiglione design

Il sistema dell’arte turco bene ma non benissimo

Nel sistema dell’arte turco (che poi significa quasi esclusivamente Istanbul) ci sono come abbiamo detto i collezionisti, le gallerie, i musei, le fondazioni delle grandi famiglie industriali e c’è anche una fiera. Una fiera che quest’anno soffia sulle sue prime 20 candeline e che ha – oltre all’evento principale di settembre – anche una sua edizione primaverile dedicata alle gallerie più giovani che si chiama CI BloomContemporary Istanbul sta seguendo la parabola di tutti gli altri attori del palcoscenico turco del contemporaneo: si cresce, si evolve, si fanno dei passi in avanti ma ancora è ingente la lontananza con le rassegne delle altre capitali europee e occidentali. Malgrado i grandi sforzi insomma (il presidente Ali Güreli si dà da fare in maniera encomiabile da anni), Contemporary Istanbul festeggia la sua ventesima edizione restando una manifestazione prettamente locale, con un numero di gallerie piuttosto contenuto, con una qualità delle proposte davvero troppo altalenante (in alcuni casi inaccettabile per una rassegna che ha mire internazionali come avevamo sottolineato anche lo scorso anno), con un’assenza dei grandi nomi globali che fanno il mercato dell’arte.

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Contemporary Istanbul 2025, hall espositive

La fiera Contemporary Istanbul 2025 nel distretto di Tersane

Interessante invece è il contesto dove la fiera si svolge. Il distretto di Tersane grazie a profondi lavori di edilizia e architettura sta diventando in maniera molto rapida una nuova centralità della metropoli. Qui c’erano i magazzini del porto ottomano di Istanbul e gli edifici sono ormai da trent’anni vincolati come bene culturale. I developer immobiliari dunque sono stati costretti a riqualificare invece che demolire tutto e il risultato è a tratti affascinante seppur in una densità di costruzioni e arredi talvolta eccessiva. La fiera così beneficia di un contesto logisticamente favorevole: le stanze degli alberghi (anche loro pieni di opere d’arte) sono fisicamente sopra agli stand, di fronte c’è la piscina e il panorama sul Corno d’Oro e tutt’intorno la costruenda zona commerciale e immobiliare piena di negozi e ristoranti al punto che la fiera può tranquillamente non averne di suoi lasciando che i visitatori trovino conforto girando per il nuovissimo quartiere.

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Tersane

I migliori 5 stand della fiera Contemporary Istanbul 2025

Una curiosa mostra di Jannis Kounellis (organizzata dalla società finanziaria Akbank) ed un grande padiglione temporaneo dedicato al design sono alcuni dei progetti speciali per questo ventennale. E poi c’è la fiera vera e propria suddivisa in due padiglioni di cui uno talmente incorporato nel soprastante hotel a 5 stelle da essere dotato di comoda moquette. E nella fiera ci sono gli stand. Per i motivi che dicevamo sopra non siamo riusciti ad individuarne più di una manciata meritevoli di una segnalazione. Qualche chicca e qualche curiosità c’è, in attesa – nei prossimi anni – che Contemporary Istanbul mantenga le sue ambiziosissime promesse di diventare uno degli appuntamenti importanti del circuito fieristico globale. Ecco dunque 5 stand da vedere.

WIZARD

Quella dell’artista e gallerista italo-venezuelano Federico Luger è l’unica partecipazione italiana in fiera. La sua galleria, Wizard, con sede a Milano, è presente a Istanbul per la seconda volta di fila con soddisfazione. Lo stand è lungo e stretto e propone molti dei bei nomi della sua scuderia. C’è soprattutto pittura (quella di Franklyn Evans, Diango Hernàndez, Attila Szūcs e Giancarlo Scaglia) ma anche altre tecniche come nelle opere di Bruna Esposito.

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Contemporary Istanbul 2025, Wizard

GILLIAN JASON

Anche qui uno stand spinto sulla pittura per questa galleria londinese. Quattro piccoli dipinti nuovi di ColetteLaVette che citano temi della storia dell’arte così come fa nei suoi lavori (nello stand sia grandi che piccoli, tutti datati tra 2024 e 2025) Megan Baker che rende astratti con grosse pennellate alcuni capolavori di secoli fa esponendo il quadro originale vicino alla didascalia. All’esterno belle litografie di grandi nomi: Bridget Riley, Louise Bourgeois e Tracey Emin.

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Contemporary Istanbul 2025, Gillian Jason

1 MIRA MADRID

Stand molto affascinante quello della galleria castigliana che presenta di fatto una doppia mostra personale di due grandi nomi storici dell’arte femminista. Da una parte le opere di Teresa Lanceta, catalana, coi suoi lavori su tessuto e su carta. Dall’altra l’egiziana naturalizzata turca Nil Yalter con collage degli Anni Settanta e anche con foto e disegni riferiti a Istanbul e all’Orient Express. Yalter ha vinto il Leone d’Oro alla Carriera alla scorsa Biennale di Venezia.

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Contemporary Istanbul 2025, 1 Mira Madrid

GALERI NEV

Inseriamo ovviamente in lista anche una galleria di Istanbul. Non mancano in fiera le importanti presenze dalla città (come Dirimart), Nev in particolare decide di allestire un grande spazio diviso in due e dedicato a tutti i suoi artisti in scuderia. Non sarà uno stand coraggioso o di ricerca, ma in una hall fieristica piuttosto confusa è una proposta ordinata, bene allestita e chiara che permette di avere una infarinatura sugli artisti di una delle più rilevanti gallerie della città.

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Contemporary Istanbul 2025, Galeri Nev

TRAFO

La galleria di Praga con un bello spazio nel mercato di Holešovice propone qui a Istanbul due artisti nati negli Anni Novanta. Lucie Rosickà (del 1998) e Pavel Dušek (del 1992). I lavori di Lucie, fatti di ricami e passamanerie riprese da tecniche antiche, fanno ripensare agli antichi negozi di tessuti e solleticano un istinto tattile. Interessanti le opere di Pavel, dipinti di interni minimali e misteriosi realizzati su materiali grezzi come la lamiera. 

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Contemporary Istanbul 2025, Trafo

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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