Sul Lago di Como una serie di mostre per mettere in relazione l’arte contemporanea col territorio 

A firmare il progetto è BAC Bellano Arte Cultura che apre il programma espositivo con due opere site specific realizzate da Marina Apollonio, esponente di primo piano dell'arte optical e cinetica. Ecco le immagini

Affacciato sulla sponda orientale del Lago di Como, poco distante da Lecco, prende forma Bellano, conosciuto come “Il paese degli artisti” grazie a personaggi come il pittore e inscisore Giancarlo Vitali (Bellano, 1929 – 2018), a cui è stato recentemente dedicato un museo. A contraddistinguere il borgo è anche il paesaggio, che si estende sino alla cima del monte Muggio. 

Un patrimonio culturale che Bellano punta a valorizzare con BAC Bellano Arte Cultura, il progetto che comprende un itinerario (di un chilometro e 200 metri) che tocca i monumenti storici e quelli naturalisti del borgo, passando anche per gli spazi espositivi. Nato nel 2024, BAC inaugura il suo programma espositivo con Uroboro, la mostra itinerante di Marina Apollonio (Trieste, 1940), esponente di primo piano dell’arte optical e cinetica, a cura di Chiara Gatti (e visibile sino al 26 ottobre 2025). Il progetto espositivo si compone di due grandi opere site specific ospitate al Museo Giancarlo Vitali e al piano terra di San Nicolao Arte Contemporanea. 

La mostra di Marina Apollonio a Bellano 

Reduce dell’importante retrospettiva allestita alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia (conclusasi lo scorso marzo), Apollonio presenta a Bellano un progetto inedito, destinato a modificare la percezione degli ambienti del Museo Giancarlo Vitali e San Nicolao Arte Contemporanea con le opere Dinamica circolare ed Ellisse prospettica.

Marina Apollonio e la forma primaria del cerchio 

La mostra pone un’attenzione particolare alla circolarità delle opere di Apollonio, una forma che ritorna anche nell’iconografia storica del borgo con cui entra in dialogo. 
La relazione con l’ambiente innesca un cortocircuito sensoriale che mette alla prova il pubblico, invitandolo a orientarsi fra verità e percezione. 

Marina Apollonio: un cortocircuito fra opera e luogo 

Dedicare uno spazio antico al contemporaneo, costruire una identità forte per questo progetto, esigeva la scelta di un artista colto, il cui lavoro fosse in grado di confrontarsi con il passato, quanto con l’attualità”, spiega la curatrice Chiara Gatti. “Marina Apollonio ha scritto un capitolo fondamentale di storia dell’arte che – oggi esattamente come negli anni Sessanta – stringe lacci con la vita e con le scienze. Creando meraviglia e partecipazione, le sue installazioni innescano un cortocircuito fra opera e luogo, in grado di generare elettricità pura e trascinare il pubblico in questo vortice”.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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