Premio Sparti 2025: Ascoli Piceno diventa crocevia dell’arte contemporanea

Tra mostre, eventi e riflessioni critiche sul presente torna la quarta edizione del premio che è diventato negli anni punto di riferimento per la promozione delle pratiche contemporanee in Italia. Il tema di quest’anno? I confini, tra generazioni, linguaggi e geografie

Sono 24 gli artisti, tra emergenti e affermati, chiamati a interpretare il tema della quarta edizione del Premio Sparti, piattaforma di riferimento per la promozione delle pratiche contemporanee in Italia con base ad Ascoli Piceno. È il ‘confine’ al centro delle quattro sedi espositive – tra Palazzo dei Capitani, il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea “O. Licini”, Frida Art Academy e Frida Museum – che ospitano altrettante mostre visitabili fino al 28 giugno 2025, giorno in cui verrà nominato il vincitore del premio.

La quarta edizione del Premio Sparti

Nato nel 2022 su iniziativa di Zeno Rossi, direttore di Frida Art Academy e di Simone Sparti, dirigente dell’Impresa Sparti, il Premio Sparti è immaginato come una piattaforma culturale per la diffusione e la valorizzazione dell’arte contemporanea ad Ascoli Piceno. Patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno, organizzato da Frida Art Academy in collaborazione con Musei Civici Ascoli Piceno e realizzato con il supporto di Impresa Sparti, il Premio intende promuovere il lavoro delle nuove generazioni di artisti e di curatori, e si pone inoltre come attivatore di mostre collaterali in città”, spiegano dall’organizzazione che si avvale di una giuria composta da Matteo Piccioni, Stefano Papetti, Giuliana Benassi e gli stessi Zeno Rossi e Simone Sparti. Il premio? La produzione di un’esposizione personale durante la quinta edizione della rassegna nel 2026.

Premio Sparti 2025 a Palazzo dei Capitani

Il Palazzo dei Capitani ospita ZIG ZAG, mostra contest del premio curata da Niccolò Giacomazzi. Qui, dodici giovani artisti – tra cui Veronica Bisesti, Francesca Brugola, Paolo Bufalini, Valerio D’Angelo, Collettivo DAMP, Antonio Della Guardia, Daniele Di Girolamo, Nicola Ghirardelli, Giuseppe Lo Cascio, Caterina Morigi, Matilde Sambo e Wang Yuxiang – si confrontano con l’idea del confine come soglia dinamica, spazio fluido e trasformativo. Non una barriera, ma una linea mobile, terreno fertile per ridefinire linguaggi e identità. Molte delle opere sono site-specific, pensate per dialogare direttamente con le architetture e la memoria del palazzo.

Premio Sparti 2025 al Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea “O. Licini”

Parallelamente, presso il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea “O. Licini”, presenta Confine infinito, progetto curatoriale di Giuliana Benassi che raccoglie le visioni di nove artisti italiani e internazionali – quali Josè Angelino, Niccolò Berretta, Federica Di Carlo, Flavio Favelli, Luca Grimaldi, H.H. Lim, Lulù Nuti, Jonida Prifti e Julian Rosefeldt – chiamati a esplorare i molteplici significati del confine: spaziale, esistenziale, linguistico, poetico. Ne scaturisce un viaggio concettuale che rifugge letture ideologiche o politiche, per aprirsi invece a prospettive personali e universali, intime e cosmiche.

Premio Sparti 2025 e la Frida Art Academy

I due spazi gestiti dalla Frida Art Academy, poi, completano la rassegna. Presso l’Accademia, Ultra male espone una selezione di lavori di Ivo Cotani, artista ascolano con un percorso internazionale. A cura di Zeno Rossi, la mostra mette in scena una drammaturgia visiva in cui corpo, simbolo e materia si fondono in un gioco continuo di trasformazione. Pittura, performance e installazione convivono in un racconto dal forte impatto estetico e concettuale. Al Frida Museum, invece, c’è Dario Capello, vincitore del Premio Sparti 2024, con la personale Last Seen. Il progetto, curato da Giacomazzi, riflette sul senso dell’assenza e della memoria attraverso forme che sfuggono all’occhio, evocando presenze tanto familiari quanto dissonanti. Infine, in occasione dell’inaugurazione di sabato 17 maggio, è stato presentato in anteprima al Cinema Odeon il primo lungometraggio dell’artista britannico Martin CreedWork in Progress. L’opera, ancora in fase sperimentale, intreccia racconto autobiografico e invenzione poetica, attraverso i temi dell’infanzia, dell’educazione, del corpo e dell’identità.

Redazione

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più