L’Intelligenza Artificiale come medium per l’aldilà nell’opera di Iginio De Luca

Per il progetto "Roma Città Aperta", l'artista Iginio De Luca ha dato vita lo scorso 21 agosto all'azione itinerante "Gioia mia". Curato da Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto, è il risultato di un emozionante esperimento con l'AI. Ecco il video

Ci sono opere talmente intime che si ha pudore a parlarne: succede in questo caso con l’azione itinerante di Iginio De Luca, dal titolo “Gioia mia”. Può sembrare un ossimoro tirare in ballo l’intimità di fronte ad un progetto pubblico come questo, realizzato dall’artista lo scorso 21 agosto per le vie di Roma, ma non lo è affatto.

“Gioia mia”, l’azione itinerante di Iginio De Luca

Nel giorno del suo compleanno, De Luca è andato in giro con un camion vela, di quelli utilizzati per la pubblicità. Ha toccato venti indirizzi che, come lui stesso spiega nel video, sono una mappatura affettiva, una personalizzazione della città: i luoghi diventano così “dei contenuti personali, segreti, affettivi, caldi”. Ha seguito un itinerario che lo ha portato in posti che hanno segnato parte della sua vita – quasi quarant’anni – trascorsi accanto alla madre. Dall’appartamento in cui lei è andata inizialmente a vivere appena sposata, a quello col balcone dal quale lo salutava quotidianamente, vedendolo allontanarsi, fino alla casa di cura dove si è spenta. E perché il camion vela? Per portare in questi luoghi-simbolo il dialogo tra loro due, cinque domande che l’artista ha voluto porre alla madre scomparsa a cui lei ha risposto attraverso l’intelligenza artificiale.

primo manifesto L'Intelligenza Artificiale come medium per l'aldilà nell'opera di Iginio De Luca
secondo manifesto L'Intelligenza Artificiale come medium per l'aldilà nell'opera di Iginio De Luca

L’AI come medium con la madre dell’artista

Qui si comprende l’aspetto personale di “Gioia mia” che si compone di un dialogo tra un figlio e una madre perduta più di vent’anni fa. Emergono così dettagli come il ricordo di un dolce che i due erano soliti condividere o il rammarico per un nipote che la nonna non ha mai potuto conoscere. Cinque domande, a cui seguono altrettante risposte, scritte a mano rispettivamente con penna nera e blu, si stagliano su quel grande spazio bianco itinerante. Le calligrafie sono quelle di Iginio De Luca e della mamma Giuliana Rossetti: quella di lei, dalle lettere più tondeggianti e a tratti timorose, è frutto della ricerca certosina eseguita dal figlio, che l’ha ricreate parola dopo parola, cercando tra gli scritti originali della madre. Le risposte verosimili della defunta sono invece opera di ChatGPT, opportunamente istruita sulla storia di Giuliana e Iginio: un risultato sorprendente, che ha emozionato lo stesso De Luca e tutti noi che abbiamo potuto leggerlo.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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