Covivio inaugura l’opera di Lorenza Longhi a Milano. Foto del talk di presentazione
Covivio inaugura il wall painting di Lorenza Longhi realizzato per Wellio Duomo con un talk, raccogliendo riflessioni su arte, impresa e architettura
Lo splendido rooftop di Wellio Duomo, gioiello targato Covivio, incastonato nel cuore di Milano, con vista sulle guglie della Cattedrale, ha ospitato, il 5 luglio 2023, il talk dedicato al wall painting dell’artista Lorenza Longhi. “Days” (2023), opera site-specific realizzata su un’altra delle terrazze dell’edificio, è una finestra d’argento riflettente, un rettangolo cangiante e immateriale, che unisce ricerca pittorica e suggestioni concettuali, interagendo con il cielo di Milano, con la luce del sole, con le variazioni atmosferiche, e affacciandosi direttamente sulla chiesa di Santa Maria presso San Satiro, progettata dal Bramante.
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Un’opera d’arte e un talk per Wellio Duomo
La presentazione del progetto, che suggella la seconda edizione del Premio Covivio dedicato dal grande gruppo immobiliare europeo alla giovane arte italiana, in collaborazione con miart, è stata occasione per mettere insieme una serie di riflessioni orientate al rapporto tra arte, impresa, architettura.
Curato da Artribune Produzioni, il dibattito – salutato da uno spettacolare arcobaleno, fra il tramonto dorato e una leggera pioggia intermittente, che non ha scoraggiato la platea! – è stato condotto da Jacopo Veneziani: lo storico dell’arte e brillante divulgatore culturale ha cucito, sul filo di ulteriori spunti, gli interventi di Francesco Barbieri, Head of Transactions and Special Projects Italy di Covivio, Helga Marsala, storica firma di Artribune e curatrice del comparto Produzioni, Lorenza Longhi, protagonista della serata con la sua opera, e Andrea Staid, antropologo e docente NABA.
Partendo dal racconto del format Wellio, dedicato a edifici per il proworking, in cui la dimensione del lavoro trova ulteriore senso e impulso grazie a criteri di flessibilità e sostenibilità, ai servizi di alto profilo offerti alle aziende e all’attenzione per l’identità degli edifici, l’impegno di Covivio per l’arte ha ulteriormente evidenziato la tendenza che i migliori protagonisti del comparto immobiliare internazionale stanno dimostrando, finalmente anche in Italia: fare business e impresa intorno a spazi di nuova costruzione o riqualificati non può che convivere con un’attenzione forte alle trasformazioni sociali, alle esigenze delle persone, alla creatività, alla cultura e al valore che viene dato, oggi, ai luoghi di transito, di convivenza, di comunità.

Arte e spazi di lavoro, tra pubblico e privato
L’impegno nel promuovere progetti architettonici di alto profilo, integrandovi anche l’arte contemporanea e iniziative culturali mirate, è allora una maniera per costruire relazioni, produrre pensiero, sperimentare processi sociali e dinamiche urbane. Strategie d’impresa, certamente, ma non prive di implicazioni intellettuali, se è vero che, da una prospettiva sia estetica che antropologica, tutto questo si traduce, o potrebbe tradursi, nella volontà di risignificare gli ambienti da abitare e in cui lavorare, sempre meno disegnati come anonimi non luoghi e destinati a farsi, al contrario, dispositivi di intersoggettività, di radicamento e di futuro, di trasformazione e di esperienze condivise.
Ed è così che l’arte, all’interno di spazi privati concepiti per essere permeabili, per generare accoglienza e partecipazione, per avere anche una funzione pubblica, diventa attivatore di significati, segno identitario, strumento con cui potenziare nuove visioni e nuove prospettive sulle cose. La sfida? Mantenere alto il livello di professionalità, di progettualità, di ricerca. Un investimento che è economico, certamente, ma che ancor prima riguarda le idee e i contenuti possibili da intercettare.
Redazione
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