E se domani non torno, brucia tutto. Sebastiano Impellizzeri a Torino

C’è tanta pittura nella mostra di Impellizzeri da Société Interludio a Torino, ma ci sono anche le sue sperimentazioni con il video. Un’occasione per ragionare sul corpo e sul posto che occupa nello spazio

E se domani non torno, brucia tutto” è l’espressione con cui Sebastiano Impellizzeri (Catania, 1982), nella sua mostra torinese alla Société Interludio, fa eco, apparentemente fuori contesto, agli slogan di un certo attivismo legato a rivendicazioni di gender gap.
Apparentemente fuori contesto perché nelle tele esposte in piazza Vittorio Veneto non vi è alcun grido, alcun clamore, alcun tono che strida. Ma tutto, sempre apparentemente, sta quieto su cromie placide e ferme, che uno sguardo di superficie collocherebbe, senza esitazione, in un minimalismo accurato. Cadendo però in errore.
Se è vero infatti che nelle opere di Impellizzeri c’è un’evidente riduzione di realtà, è altrettanto vero che in una figurazione appena accennata il rimando al corpo è palese.
La tela stessa ha qualcosa di epidermico ‒ tirata a mano sul telaio dall’artista ‒, così come i pigmenti da lui miscelati e stesi in poche tinte scelte. Tecniche antiche per una nuova figurazione che, ancora una volta solo in apparenza, sembrerebbe rinnegare il segno pittorico.
Segno che diventa manifesto di significati altri, dove il corpo è la linea espressiva di un ricordo (per esempio in Nudo disteso, olio su tela, 2022) e il paesaggio la traccia pittorica di un luogo vissuto ma non del tutto reale (Paesaggio, olio su tela, 2022).

Sebastiano Impellizzeri, Paesaggio, olio su tela, 31x36 cm, 2022, courtesy l'artista e Société Interludio. Photo Max Tomasinelli

Sebastiano Impellizzeri, Paesaggio, olio su tela, 31×36 cm, 2022, courtesy l’artista e Société Interludio. Photo Max Tomasinelli

LA MOSTRA DI SEBASTIANO IMPELLIZZERI A TORINO

Ai limiti della pittura si collocano anche alcuni lavori qui esposti, come il polittico Keep smoking (2022), dove il film pittorico è sostituito dalla velina delle cartine Bravo incollate direttamente sulla tela, divenendo papier collé sintetici e relazionali. I luoghi-non-luoghi scelti dall’artista sono i parchi cittadini che accolgono incontri precari e battuage in uno spazio che perde la forma consueta e oggettiva per assumerne un’altra, inconsueta e soggettiva. E questo accade sia nella pittura di Impellizzeri come nelle sperimentazioni video che, per la prima volta, l’artista presenta in questa mostra (Phthóngos, 2022).
E se domani non torno brucia tutto”, titolo della mostra, è anche titolo dell’installazione che occupa una delle sale della Société Interludio: un lembo appeso di tela grezza colorata con pigmento rosa, steso a secco, di cui un’estremità riporta i segni di una bruciatura, segno, forse, di un contatto estremo, seppur celato, tra pittura e vita.

Sara Panetti

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Sara Panetti

Sara Panetti

Sara Panetti (Ivrea, 1983), laureata in Metodologia e storia del museo, del restauro e delle tecniche artistiche all’Università degli Studi di Torino, è Dottore di Ricerca nello stesso ateneo. Curatrice indipendente, scrive per Titolo – Rivista scientifico-culturale d’arte contemporanea (Rubbettino…

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