Fondazione Mudima organizza la prima rassegna video diffusa in provincia di Messina

La videoarte sbarca a Capo d’Orlando, con 10 opere disseminate per le vie del centro provenienti dagli archivi della fondazione milanese. Intanto in uno spazio espositivo in mostra opere storiche di Yoko Ono

L’arte contemporanea arriva in Sicilia, nel Comune di Capo d’Orlando in provincia di Messina, con una rassegna di videoarte internazionale che potrebbe assumere una cadenza annuale e diventare un nuovo punto di riferimento per il territorio. È quanto ci racconta Davide di Maggio, curatore della Fondazione Mudima di Milano, realtà nota per la sua attività scientifica e divulgativa specializzata in Fluxus e nelle avanguardie del secondo Novecento, oltre che in arti visive, poesia e letteratura contemporanea. Il progetto di Capo d’Orlando nasce grazie alla collaborazione con lo spazio espositivo comunale LOC Laboratorio Orlando Contemporaneo (attivo dal 2013 e diretto dall’assessore alla Cultura Giacomo Miracola) che quest’anno ospita contestualmente anche una mostra della grande Yoko Ono.

LA RASSEGNA DI VIDEOARTE A CAPO D’ORLANDO

This moment could have different flavor è la rassegna video che, fino al 23 agosto, raccoglie le opere di otto artisti contemporanei diversi per provenienza e generazione, eppure accomunati da uno stesso approccio al lavoro e allo spazio. I video di Maja Bajevic, Pierre Huyghe, Francesco Jodice, Adrian Paci, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, Alba Zari e Artur Zmijweski sono disseminati negli spazi pubblici del paese e aderiscono al concetto di “Den Raum Beleben”, ovvero la capacità di modificare con la propria presenza la percezione dello spazio e l’architettura del luogo. “Gli artisti selezionati sono accomunati da un’attitudine verso la vita e l’arte dall’approccio dialettico”, spiega il curatore Davide di Maggio. “La loro condizione di uomini e donne che vivono, operano e rispondono alle sollecitazioni del mondo, li preserva da ogni sterile cinismo. Per questo i video possiedono una forte capacità rigenerante e sono animati da un profondo pragmatismo culturale. Pensando all’organizzazione di questo progetto, ho voluto riunire la ricerca di alcuni tra i più importanti video artisti contemporanei, con l’inserimento di due artisti storici come Daniel Spoerri e Wolf Vostell, che da diverse angolazioni affrontano il tema della relazione tra l’uomo e donna nel loro ambiente di riferimento, a loro nicchia vitale”. E conclude, “il tentativo comune degli artisti selezionati è quello di oltrepassare le barriere mentali, per giungere ad un linguaggio universalmente valido e comunicabile”.

Yoko Ono, We're all Water

Yoko Ono, We’re all Water

LA MOSTRA DI YOKO ONO A CAPO D’ORLANDO

Fino al 14 settembre 2022, invece, il LOC, ospitato all’interno del Centro culturale polivalente “Antonio Librizzi” di Capo d’Orlando, presenta i lavori di una tra le più note esponenti Fluxus, Yoko Ono (Tokyo, 1933). Heal, a cura di Davide Di Maggio, raccoglie alcune delle opere più importanti dell’artista, provenienti dagli archivi di Fondazione Mudima e dalla collezione personale del curatore. Una tra tutti, We’ re all Water, installazione partecipativa presentata per la prima volta alla Lisson Gallery di Londra nel 1967 (un anno dopo che Yoko Ono ebbe conosciuto l’iconico cantante dei Beatles e compagno di vita John Lennon): consiste in 118 bottiglie in vetro contenenti acqua e posate a terra, a cui se ne aggiungono altre sulle quali il visitatore è chiamato a scrivere il proprio nome, ampliando progressivamente la raccolta e dando vita a un lavoro “work in progress”. Lo statement che Yoko Ono scrisse nel ’67 a proposito di questa installazione, “you are water / I’m water / we’re all water in different containers / that’s why it’s so easy to meet / someday we ‘ll evaporate together / but even after the water ‘s gone / we’ll probably point out to the containers / and say – that’s me there, that one – / we’re container minders”, fa riferimento alla poetica Fluxus, incentrata sulla relazione tra gli esseri umani, sull’effimero e sul quotidiano che entra all’interno dell’opera d’arte. Al centro dello spazio sono esposti anche gli undici elmetti originali dell’esercito tedesco Wehrmacht contenenti frammenti di puzzles di “cielo azzurro” che compongono l’opera Pieces of Sky, oltre al video Yoko Ono -To see the skies, del 1991, realizzato da Studio Azzurro in occasione della grande mostra sull’artista giapponese organizzata nello stesso anno presso la Fondazione Mudima a Milano.

– Giulia Ronchi

This moment could have different flavor
Sedi diffuse
Capo d’Orlando, Messina

Yoko Ono, Heal
LOC Laboratorio Orlando Contemporaneo
Centro culturale polivalente “Antonio Librizzi”
via del Fanciullo 2
Capo d’Orlando, Messina
https://www.orlandocontemporaneo.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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