La matematica secondo Gio Ponti nella mostra di Marina Paris a Roma

Si ispira alla Scuola di Matematica di Gio Ponti per la Città universitaria di Roma la mostra di Marina Paris al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza

Con il suo nuovo progetto realizzato appositamente per l’ambiente unico e ricurvo del Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza, Marina Paris (Sassoferrato, 1965) affila lo sguardo e ci porta a vivere lo spazio architettonico da un’altezza nuova, vertiginosamente diversa, idealmente reale e cremosamente metafisica, sospesa in un tempo sottratto al tempo, posto quasi sottovuoto a lungo termine dalla sottigliezza della luce.
Curata da Ilaria Schiaffini, questa nuova e avvincente riflessione di Paris – il titolo è Micro_Zone – muove dal plastico dell’edificio della Scuola di Matematica firmato da Gio Ponti per la Città universitaria di Roma, grandioso piano assegnato nell’ambito dell’ipotesi (la seconda, quella “di costruire a Roma, ma per l’Italia, e non soltanto per quest’ora architettonicamente irrequieta ma anche per i secoli venturi”) detta “unitaria” a Marcello Piacentini, indagato da Paris a distanza ravvicinata, quasi seguendo il metodo di Gulliver che entra nelle case di Lilliput con la sola forza dello sguardo indagatore. Ma Paris, in questo suo felice racconto felice, assume la latitudine del gigante che guarda il plastico colpendo l’occhio del pubblico con l’argutezza del particolare che scompagina (rompe) la realtà, che mescola il micro col macro, il vero con quello che è vero ma collocato su un piano diverso, della progettualità e delle idee più precisamente.

Marina Paris. Micro_Zone. Exhibition view at MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza, Roma 2022

Marina Paris. Micro_Zone. Exhibition view at MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza, Roma 2022

LA MOSTRA DI MARINA PARIS A ROMA

Nelle quindici fotografie elegantemente allestite dall’artista e realizzate in macro-ripresa per sottolineare una certa ambiguità, una certa funzione che diventa finzione, gioco di barocca rottura dello spazio (come del resto anche del tempo), Marina Paris ci fa entrare – qui la magistrale magia! – nelle curve dei corpi laterali dell’edificio che si articolano su due piani, ci mostra la chiara simmetria dei volumi, ci fa respirare i giochi di pieno e di vuoto, i gioiosi, affilati contrasti di luce e ombra, ci fa quasi sentire delle voci lontane e, cosa aguzza, ci mostra l’assenza di ogni presenza, la mancanza inconsolabile (surreale) dell’uomo: quella stessa mancanza vissuta nello stato d’eccezione sanitaria del 2019.
Accanto a questi lavori che seguono una ritmica densa di importanti intervalli, è presente, in mostra, anche, ingrandita, una cartolina del 1941 – Paris da tempo raccoglie e cataloga cartoline del primo Novecento – in cui riconosciamo non solo la scuola di Matematica di Ponti, ma anche l’ingresso della Città universitaria che abbiamo da poco varcato per raggiungere il MLAC: su una lastra di marmo applicata davanti all’immagine leggiamo quello che c’è scritto sul retro della cartolina (UN SALUTO DALLA CITTÀ UNIVERSITARIA 1941).
Una serie di collage realizzati dall’artista con altre cartoline degli Anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso e che testificano la riqualificazione della città universitaria, ci mostrano, poi, lo strappo del tempo e dello spazio, la congiuntura del livello politico e del livello geografico che in questi lavori porta le antitesi a una sintesi superiore.

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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