Il dolore esistenziale di Romano Sambati in mostra a Lecce

Le foglie d’autunno come elemento simbolico della finitezza e della precarietà umana evocano le sfumature del dolore nel percorso artistico di Romano Sambati. Una trentina di opere, tra dipinti e disegni, in mostra al Castello Carlo V di Lecce

La riflessione sulla caducità dell’esistenza e sul tempo ciclico della natura caratterizza la ricerca di Romano Sambati (Lequile, 1938), che porta al Castello Carlo V di Lecce la mostra Dolore delle foglie. Oltre trenta opere, per lo più realizzate tra il 2020 e il 2022, distribuite in cinque sezioni, narrano ‒ attraverso il linguaggio pittorico e il disegno ‒ l’avvio del percorso creativo dell’artista salentino negli Anni Ottanta.

Romano Sambati, Trittico, 2021, cm 60x60

Romano Sambati, Trittico, 2021, cm 60×60

LA MOSTRA DI ROMANO SAMBATI A LECCE

Partendo dallo studio del De rerum natura di Lucrezio, Sambati contempla la purezza del mondo infantile, domandandosi se “la classicità di un’opera non sia altro che un tornare bambini senza esserlo”. La sua riflessione filosofica, declinata in delicate cromie e peculiari interventi materici, evoca perfettamente la rarefatta nostalgia di un passato ormai remoto: “Col dovuto senso del depistaggio”, scrive Sambati, “il vero, che adombro, nella sua assolutezza, non è che risonanza e ritmo del respiro di ogni vivente, anche di una foglia. Ricerca di un invisibile, come l’addensarsi delle nuvole, il sorgere e il variare dei venti”.

Cecilia Pavone

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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