Empatia in formato video. La mostra di Gernot Wieland a Torino

Fino al 26 giugno Quartz Studio presenta “...like ink in milk”, la prima personale italiana dell’artista austriaco Gernot Wieland, curata da Zasha Colah.

La ricerca artistica di Gernot Wieland (Horn, 1968) è incentrata sulla memoria e la narrazione affiancando realtà e finzione, orrore e umorismo, dando la sensazione che l’arte possa svolgere un ruolo nella ricerca da parte dell’umanità del suo posto nel mondo. L’opera protagonista della mostra è Ink in Milk (2018): video creato con una Super8 dalla luce desaturata, colori pastello e i personaggi stilizzati sono disegnati direttamente dall’artista. Ha ricevuto il Best Film Award nel contesto del Kinodot Experimental Film Festival di San Pietroburgo (2020), una menzione speciale in occasione della XXXVI edizione dello Short Film Festival di Amburgo (2019) e il Media Art Award of the German Film Critics all’interno dello European Media Art Festival di Osnabruck (2019).

Gernot Wieland, Ink in milk, 2018, stills da video

Gernot Wieland, Ink in milk, 2018, stills da video

L’ARTE DI GERNOT WIELAND

Nel video il narratore, in prima persona, racconta la sua giovinezza in compagnia di suo zio, il quale inventò una forma di empatia basata sull’imitazione corporea dei cristalli, utile per adattarsi alle strutture del potere. Si riuniscono in un’unica opera rapporti storici e ricordi personali, fatti scientifici, elementi fittizi e reali, sviluppando così storie di un’appassionante sobrietà poetica con strutture narrative associative.

Giulia De Sanctis

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Giulia De Sanctis

Giulia De Sanctis

Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Linguistico Santorre di Santarosa, l’amore per l’arte ha portato Giulia De Sanctis (Torino, 1998) a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Torino, in cui attualmente è laureanda in Comunicazione e Valorizzazione del…

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