Rumori dall’armadio. Sei artisti in mostra a Milano

La collettiva “Noises from the Closet”, allestita negli spazi della galleria The Flat – Massimo Carasi, mette in scena, attraverso le opere di sei artisti, una realtà parallela. In bilico tra ironia grottesca e beffardo umorismo.

Plasticità e sarcasmo. Scene ordinarie e sinistre presenze. È un mondo alternativo, risultato di qualche sogno lucido o di una tetra fantasia, quello che prende forma negli spazi di The Flat – Massimo Carasi. In Noises from the Closet, infatti, ogni opera compone un tassello di questa visione allucinata e ironica; se Michael Bevilacqua ritrae ossessivamente una figura misteriosa e androgina fuoriuscire dalle acque, Derek Mainella crea spazialità macabre dalle quali emergono volti beffardi, ma spesso illusori. Allo stesso tempo, Andrea Carpita mostra una quotidianità quasi immobile, che oscilla tra serietà ed umorismo, come per la serie When I met Yayoi in a broken umbrella (2021). Le sculture di Ally Rosenberg, invece, oppongono la loro conturbante spudoratezza ai paesaggi sinuosi delle tavole di Adrian Hobbs, mentre le vignette della Warner Bros. ricamate con estrema abilità da Peter Frederiksen smorzano l’atmosfera disorientante, concedendo un ultimo e provocatorio sorriso.

Erica Massaccesi

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 

Evento correlato
Nome eventoNoises from the closet
Vernissage15/04/2021 ore 11-21
Duratadal 15/04/2021 al 10/06/2021
AutoriMichael Bevilacqua, Andrea Carpita, Derek Mainella , Peter Frederiksen, Adrian Hobbs, Ally Rosenberg
Generiarte contemporanea, collettiva
Spazio espositivoTHE FLAT - MASSIMO CARASI
IndirizzoVia Paolo Frisi 3 - Milano - Lombardia
Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Erica Massaccesi
Erica Massaccesi, marchigiana di nascita, vive a Milano. Laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2018 inizia a lavorare per Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, dove affianca l’artista Nico Angiuli nella produzione e direzione della sua opera, “The Human Tools”, vincitrice della terza edizione di Italian Council. Successivamente assiste l’artista emergente Reverie per la realizzazione della performance “Sogno 1: archetipo del sé” alla Fondazione VOLUME! di Roma. Nel luglio 2020, in seguito alla collaborazione con l’Archivio Vincenzo Agnetti, conclude la specialistica in Arti, Patrimoni e Mercati all’Università IULM con una tesi sperimentale in forme di archiviazione dell’arte. Ad oggi, porta avanti la sua ricerca all’interno dell’Archivio e scrive per diverse riviste online.