Al MASI di Lugano la prima retrospettiva svizzera dell’artista Luigi Pericle

Organizzata in collaborazione con Archivio Luigi Pericle e Museo Villa dei Cedri di Bellinzona. Il percorso è diviso in cinque sezioni che mostrano l’evoluzione artistica di Pericle, dalle pitture alle chine e ai disegni. Qui un po' di immagini

Dal 18 aprile al 5 settembre 2021 il MASI, Museo d’arte della Svizzera italiana, ospita la prima retrospettiva elvetica di Luigi Pericle (1916, Basilea – 2001, Ascona). Luigi Pericle. Ad astra – questo il nome dell’esposizione – a cura di Carole Haensler in collaborazione con Laura Pomari, realizzato con il supporto dell’Archivio Luigi Pericle e del Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, racchiude il lavoro di ricerca artistica e spirituale di Pericle grazie a un’accurata selezione di dipinti, disegni, schizzi, documenti e scritti che ne celebrano il percorso a vent’anni dalla sua morte.

LUIGI PERICLE AL MASI DI LUGANO

Luigi Pericle. Ad astra è un percorso suddiviso in cinque sezioni che ambiscono a racchiudere la vita e la carriera di questo artista, mettendo in rilievo soprattutto i riferimenti visivi ai quali attinge. La fonte principale si rivela essere l’astrazione lirica della seconda École de Paris, assieme all’arte informale: i suoi maestri sono Jean Dubuffet, Henri Michaux, Hans Hartung, Pierre Soulages, Maria Helena Vieira da Silva, Julius Bissier, per citarne alcuni. Fondamentale è anche il contesto spirituale dell’arte di Luigi Pericle (rivolto a Oriente), che l’artista alimenta attraverso i suoi studi di calligrafia, astrologia, teosofia e filosofia Zen. “Si riaccendono così i riflettori su un artista che certo studia il passato, ma è rigorosamente contemporaneo nella sua pittura”, spiegano gli organizzatori. “Le sue approfondite analisi trovano immediata attuazione nei dipinti e nelle chine esposti, e riconducono alle riflessioni, centrali nel lavoro dell’artista, su divenire e scorrere del tempo, forma e metamorfosi, materialità e spiritualità”.

Luigi Pericl, MASI

Luigi Pericl, MASI

CHI ERA LUIGI PERICLE

Luigi Pericle Giovannetti (questo il suo nome completo) si avvicina giovanissimo alla pittura, ricevendo la prima commissione per un dipinto a soli dodici anni. Inizia anche a frequentare la scuola d’arte, ma non la porterà ai a termine a causa del disaccordo nei confronti delle discipline studiate e dei metodi di insegnamento. Sempre in questi anni si accosta alle filosofie antiche e dell’Estremo Oriente, divenendo un conoscitore della filosofia Zen, di quella cinese e giapponese, come di quelle legate all’antico Egitto e all’antica Grecia. Più tardi intraprende una doppia strada, portando avanti la sua ricerca artistica (e firmandosi Luigi Pericle) e parallelamente la carriera di fumettista (firmandosi Giovannetti). Nel 1952 crea il suo noto personaggio Max la Marmotta e pubblica vignette per una audience internazionale, su testate come il Washington Post, l’Herald Tribune o la rivista Punch. Nel 1959 inizia una nuova fase della sua produzione, passando alla ricerca astratta e informale che distingue la sua opera, frutto di un’instancabile sperimentazione (ma prima distruggerà tutti i dipinti figurativi degli esordi, tranne una natura morta del 1939, per segnare in modo drastico il suo inizio). Inizia da lì un fortunato periodo espositivo internazionale: Arthur Tooth & Sons Gallery di Londra, galleria Castelnuovo di Ascona, York Art Gallery e varie sedi di Newcastle, Hull, Bristol, Cardiff e Leicester.

LUIGI PERICLE OLTRE L’ARTE

Entra a contatto con i più importanti artisti e intellettuali dell’epoca, fino alla sua ritirata dall’ambiente più mondano che avviene nel 1965, per dedicarsi alla ricerca e alla produzione pittorica, alla pratica meditativa e agli studi spirituali: teosofia, antroposofia, yoga integrale, zen, cabala, alchimia, astrologia, antico Egitto, ufologia, medicina cinese, omeopatia, agopuntura, lingue orientali, greco. Il suo spirito eclettico lo poterà a dedicarsi anche alla scrittura, producendo persino oroscopi, scritti di ufologia, quaderni densi di schemi, citazioni e ideogrammi giapponesi, combinazioni omeopatiche e simboli astronomici. Opere di Luigi Pericle sono oggi custodite nelle collezioni di musei svizzeri, italiani, britannici e americani.

– Giulia Ronchi

Luigi Pericle. Ad astra
dal 18 aprile al 5 settembre 2021
Via Canova 10
CH – 6901 Lugano

[email protected]
www.masilugano.ch

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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