La natura dello spazio logico. Giulia Marchi a Bologna

Mito, filosofia e letteratura costituiscono la base della ricerca di Giulia Marchi che, combinando diverse modalità di linguaggio artistico quali fotografia, scultura e poesia visiva, esplora tematiche di natura esistenziale.

Entrando negli spazi di LABS Contemporary Art si ha l’impressione di trovarsi in un luogo senza tempo, dove l’essenziale dello spazio e della forma, il rigore del candido marmo di Carrara incontrano il meravigliosamente intricato apparato concettuale costruito da Giulia Marchi (Rimini, 1976), in cui ogni rimando è perfettamente logico e, al contempo, profondamente personale.

GLI SPAZI E I LABIRINTI DI GIULIA MARCHI

La natura dello spazio logico fa riferimento al filosofo e architetto austriaco Ludwig Wittgenstein ed è il titolo del corpus di fotografie in mostra, cui seguono opere dedicate ai labirinti e lavori scultorei in marmo che uniscono l’approccio visivo a quello materico. Marchi, come scrive la curatrice Angela Madesani, propone una “riflessione di matrice esistenziale sulla gestione di ognuno di noi all’interno di un luogo, una dimensione che non ci appartiene totalmente”. Così, in questo spazio atemporale, l’artista ci riporta a un punto zero, ricco di suggestioni indecifrate, lasciandoci liberi di ‘gestire’ noi stessi nella dimensione sconosciuta che è il suo bellissimo labirinto concettuale.

‒ Laura Coppelli

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Laura Coppelli

Laura Coppelli

Laura Coppelli (Pavullo nel Frignano, 1996) si laurea nel dicembre 2018 in Lingue e culture europee presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, concludendo il suo percorso con una tesi in letteratura angloamericana sulle arti visive con l’obiettivo…

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