“Le leggi della fisica, il rapporto tra naturale e artificiale, i limiti e le virtù dei materiali utilizzati sono l’ambiente in cui l’artista si muove e in cui inizia i suoi progetti/processi di materializzazione delle suggestioni derivate dall’esperienza nell’ambiente e con l’ambiente che lo circonda”. Così Lorenzo Balbi presenta Simone Cametti (Roma, 1982).
Natura e artificio sono messi in relazione attraverso l’elemento della luce, nel suo picco di massima visibilità e naturalità, ovvero 4500 Gradi Kelvin. Un’installazione impera nello spazio, ponendosi nell’intermezzo delle radiazioni infrarosse e ultraviolette (rispettivamente la maggiore e minore lunghezza dell’onda). I due estremi si tramutano poi in colori ricoprendo marmi di Carrara ed esaltandone le venature. Infine, la serie Splendid Gold diventa argomento di discussione tra pittura, installazione, scultura e design, dove l’attenzione è posta sulle caratteristiche fisiche del granito e della sua particolare struttura.
‒ Valentina Muzi
(La galleria risulta essere aperta su appuntamento, ma ricordatevi l’invito #restateacasa. Non equivale certo a una visita di persona, ma qui trovate tante immagini. N.d.R.)