Il caso della stella. A Palermo la mostra di Desideria Burgio vede protagonisti i bambini

Curato da Maria Rosa Sossai, il progetto ha visto l’artista palermitana impegnata nel ritrarre oltre 600 bambini di due scuole della città, per realizzare poi due grandi mosaici a forma di stella. Come simbolo di fratellanza e denuncia contro le disuguaglianze

Rientra tra gli eventi della seconda edizione di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo– festival di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo e in corso a Palermo fino al prossimo 8 dicembre – Il caso della stella, mostra dell’artista Desideria Burgio (Palermo, 1978) a cura di Maria Rosa Sossai nelle sedi dell’Istituto Comprensivo Mattarella-Bonagia e dell’Istituto Gonzaga di Palermo.

Desideria Burgio, Il caso della stella. Palermo, Istituto Mattarella Bonagia

Desideria Burgio, Il caso della stella. Palermo, Istituto Mattarella Bonagia

I BAMBINI, LE STELLE DEL FUTURO. IL CASO DELLA STELLA A PALERMO

“Il progetto ha coinvolto 640 bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni che frequentano gli istituti Matterella-Bonagia e Gonzaga di Palermo”,ci racconta Desideria Burgio. “Ho realizzato un ritratto fotografico di ognuno di questi 640 bambini, e con gli scatti sono andata a comporre due stelle, poi esposte nei due istituti. Una sorta di mosaico che vuole ricordarci che, nonostante differenze e barriere, siamo tutti sotto lo stesso cielo, e i bambini sono le stelle che illuminano la città e il futuro”. 

LE SCUOLE COINVOLTE NE IL CASO DELLA STELLA

I grandi pannelli a forma di stella, con i suoi tanti ritratti, diventano così simbolo di incontro e di scambio, un luogo in cui vengono annullate diversità e barriere; diventano inoltre simbolo stesso del cielo che, contrariamente a quanto accade a nazioni e mari, non è delimitato da fili spinati e muri. Concetti, questi, che sono l’essenza stessa del progetto di Burgio: “le due stelle sono state appese all’Istituto comprensivo Mattarella del quartiere Bonagia e nella casina Whitaker dell’Istituto Gonzaga”, ci spiega Maria Rosa Sossai. “La prima scuola, bellissima e piena di luce, situata in un quartiere periferico, è diretta da una dirigente scolastica intelligente e determinata attraverso progetti e collaborazioni, a rendere felici le bambine e i bambini che la frequentano. La seconda, privata e situata nel centro della città, è retta dai padri gesuiti che stanno allargando la frequenza non solo ai figli della borghesia palermitana ma anche a bambini meno abbienti attraverso delle borse di studio. Entrambe sono state unite idealmente dall’azione artistica, ovvero quella di fotografare centinaia di bambine e bambini, i cui ritratti compongono due stelle, ciascuna situata nella rispettiva scuola di appartenenza delle classi”.E il progetto continuerà anche oltre la mostra, coinvolgendo nuovamente i bambini: “per fare incontrare fisicamente le bambine e i bambini delle due scuole”, conclude Sossai, “pensiamo a breve di organizzare degli incontri durante i quali chiederemo loro di interagire attraverso il disegno e la scrittura. I risultati verranno raccolti e diventeranno un libro d’artista i cui protagonisti saranno proprio i bambini”.

– Desirée Maida

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più