Guida alla Biennale Venezia 2019: ecco 7 percorsi tra artisti e movimenti storici dell’arte

Prima tappa di una serie di percorsi per affrontare i giorni dell’opening della 58. Edizione della Biennale di Venezia con spirito critico e allenato. Si parte con un itinerario di 7 mostre tra i nomi che hanno fatto la storia dell’arte

Dal padre morale dell’arte  concettuale polacca, Józef  Robakowski, presente in Laguna con un progetto che per un  soffio ha perso l’opportunità di essere realizzato  ai Giardini nel padiglione storico della Polonia, fino all’artista e teorico newyorkese del NeoGeo, Peter Halley, in una mostra presentata dall’Accademia di Belle Arti di Venezia e da Flash Art; passando da un inedito Pino Pascali a 50 anni dalla morte, ecco una selezione di 7 mostre da non perdere…

-Claudia Giraud

JÓZEF  ROBAKOWSKI ALLA GALLERIA MAK

Still from the video installation What can still happen

Still from the video installation What can still happen

La Galleria MAK presenta la mostra del padre morale dell’arte  concettuale polacca, Józef  Robakowski (Posnam, 1939),  dal titolo Cosa  può succedere ancora, a cura di Bozena Czubak e Fabio Cavallucci. Nato a Posnam nel 1939, cresciuto nella Polonia comunista,  l’artista ha spesso analizzato nei suoi lavori i processi  comunicativi massmediatici, quelli usati dal potere per indirizzare il consenso, anche riprendendo immagini televisive, come parate militari sovietiche o i funerali di Breznev. Ora che il panorama della comunicazione è cambiato, Robakowski indirizza il suo interesse verso i social media. Da lì trae il materiale presentato a Venezia e allestito in numerosi schermi. Sono parate, cortei, manifestazioni di diversi gruppi politici, azioni artistiche, campagne sociali riguardanti diverse sfere della vita. Attraverso una costellazione di immagini che cambiano in modo dinamico, la mostra presenta filmati, montati  dall’artista, di ciò che attualmente sta succedendo per le strade e in spazi pubblici, ciò che viene registrato, condiviso e divulgato.

Józef Robakowski – Cosa può succedere ancora
Dal 7 maggio al 5 giugno 2019
MAK Gallery, Calle Regina, 2261, Santa Croce

ROMAN OPAŁKA ALLA QUERINI STAMPALIA

Roman Opałka OPALKA 1965_1 ∞ Détail 4822483 Gelatin silver print 30 x 24 cm

Roman Opałka OPALKA 1965_1 ∞ Détail 4822483 Gelatin silver print 30 x 24 cm

Milano e Venezia omaggiano l’artista Roman Opałka (Hocquincourt, Francia, 1931-Chieti, 2011), con Dire il tempo, progetto a cura di Chiara Bertola. La mostra, realizzata in due capitoli, da BUILDING e da Fondazione Querini Stampalia, approfondisce la ricerca di Opałka attraverso una selezione di opere fondamentali del suo percorso. Entrambe le mostre sono incentrate sul programma OPALKA 1965 / 1-∞, in cui l’artista ha impegnato gran parte della propria esistenza, nel tentativo di rappresentare lo scorrere del tempo e di circoscrivere l’infinito entro forme visibili e misurabili.

Roman Opałka – Dire il tempo
BUILDING, Via Monte di Pietà 23, 20121 Milano
capitolo 1, Roman Opałka, una retrospettiva
dal 4 maggio al 20 luglio 2019
capitolo 2, Roman Opałka / Mariateresa Sartori
dal 7 maggio al 24 novembre 2019
Fondazione Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, 30122 Venezia

GETULIO ALVIANI ALLA FONDAZIONE GETULIO ALVIANI

Getulio Alviani, Anthropometry portrait

Getulio Alviani, Anthropometry portrait

A un anno dalla scomparsa di Getulio Alviani (Udine, 1939–Milano, 2018), artista poliedrico che amava definirsi ideatore plastico e apostolo del movimento dell’arte cinetica e della Op-Art, la Fondazione a lui intitolata promuove una mostra per celebrarlo attraverso amici e colleghi – Yaacov Agam, Josef Albers, Hans Arp, Max Bill, Alexander Calder, Enrico Castellani, Tony Costa, Lucio Fontana, Yves Klein, Piero Manzoni, Enzo Mari, Almir Mavignier, François Morellet, Man Ray e Paolo Scheggi – che partecipano con le loro opere in “un atto unico del tempo”.

Getulio Alviani – Anthropometry
Dal 9 al 30 maggio 2019
Palazzo Barbaro, San Marco, 2840 – Venezia
https://getulioalviani.com/it/

ALBERTO BIASI A PALAZZO FERRO FINI

Alberto Biesi, Rilievo ottico dinamico, 1962

Alberto Biesi, Rilievo ottico dinamico, 1962

Promossa dal Consiglio Regionale del Veneto in stretta collaborazione con l’Archivio Alberto Biasi e la Fondazione Alberto Peruzzo, l’esposizione rende omaggio a uno dei protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento, Alberto Biasi (Padova, 1937) – tra i fondatori del padovano Gruppo N, legato al movimento ottico cinetico europeo –  ripercorrendone la sessantennale carriera attraverso la presentazione di una preziosa selezione di opere significativamente rappresentative delle diverse fasi della sua ricerca. Un percorso nella costante indagine condotta sugli effetti e sulle illusioni ottiche, sulla creazione di movimento a partire dalla staticità del supporto, affrontata attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali, come la pittura, e non, come ad esempio il PVC, che ha portato l’artista alla creazione di opere di differenti tipologie. La mostra avrà un’appendice anche presso la Scuola Grande della Misericordia.

Alberto Biasi. Tra Realtà e Immaginazione
Dal 7 maggio al 18 luglio 2019
Palazzo Ferro Fini, San Marco 2322
Alberto Biasi. La Materia della Visione 1959–2019
Dall’8 maggio al 2 giugno 2019
Scuola Grande della Misericordia, Cannaregio 3599

AFRICOBRA E IL BLACK POWER A PALAZZO CA’ FACCANON

Wadsworth Jarrell, Homage to a Giant

Wadsworth Jarrell, Homage to a Giant

La mostra si concentra interamente sugli aspetti storici di questo vitale collettivo di artisti neri, nato a Chicago nel 1968, il cui interesse per l’estetica black transnazionale – colori brillanti, testi audaci e immagini positive dei neri – li ha portati a creare una delle voci visive più distintive dell’arte americana del XX secolo.

Africobra: Nation Time
Dall’11 maggio al 24 novembre 2019
Ca’ Faccanon Palazzo, San Marco 5016

PINO PASCALI A PALAZZO CAVANIS

Pino Pascali, Particolare di nave con bitta, 1965, stampa fotografica ai sali d’argento su carta 24x30 cm, courtesy Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare

Pino Pascali, Particolare di nave con bitta, 1965, stampa fotografica ai sali d’argento su carta 24×30 cm, courtesy Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare

La Fondazione Pino Pascali promuove una mostra che, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista – tra i massimi protagonisti della Pop Art e dell’Arte Povera italiana – propone una lettura inedita e sorprendente della sua produzione, accostando l’indagine fotografica a quella scultorea e filmica. In seguito alla recente scoperta di un prezioso corpus fotografico di oltre 160 scatti – realizzati e stampati tra il 1964 e 1965 – e grazie all’acquisizione da parte della Fondazione del Fondo fotografico e del Fondo del Video Pubblicitario, la mostra rivela, con uno sguardo totalmente inedito, la centralità della progettazione e dello studio formale da parte di Pino Pascali (Bari, 1935-Roma, 1968), soprattutto attraverso l’assiduo ricorso al disegno e agli appunti fotografici.

Pino Pascali. Dall’immagine alla forma
Dal 9 maggio al 24 novembre 2019
Palazzo Cavanis, Fondamenta delle Zattere

PETER HALLEY AI MAGAZZINI DEL SALE 3

Peter Halley, New York, New York, 2018, Lever House, New York, USA.

Peter Halley, New York, New York, 2018, Lever House, New York, USA.

Negli spazi storici dei Magazzini del Sale 3, L’Accademia di Belle Arti di Venezia e Flash Art presentano Heterotopia I, la mostra personale di Peter Halley (New York, 1953), l’artista e teorico newyorkese che ha concettualizzato il NeoGeo, il neo geometric conceptualism, creando uno dei più influenti movimenti teorici degli ultimi anni. Heterotopia è lo spazio altro, abitato o condotto da altri, secondo la definizione del filosofo francese Michel Foucault. Halley traduce Heterotopia in un ambiente immersivo, dai e dei “tanti luoghi” dell’artista, con stanze che si susseguono, si trasformano, si inseguono, in condotti estetico mentali.

Peter Halley – Heterotopia I
Dall’8 maggio al 10 agosto 2019
Magazzini del Sale 3, Dorsoduro 264, Zattere

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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