La Solomon R. Guggenheim Foundation riconsegna un dipinto di Kirchner ai legittimi proprietari

Dopo due anni di ricerche, la Solomon R. Guggenheim Foundation ha confermato la provenienza dell’opera “Artillerymen” di Ernst Ludwig Kirchnerm e la riconsegnerà ai legittimi proprietari. La storia

Difficile ricostruire le vicende legate alle opere d’arte trafugate dai nazisti agli ebrei durante il secondo conflitto mondiale. Vendite poco chiare, appropriazioni indebite erano all’ordine del giorno. Ecco perché moltissime istituzioni stanno cercando di approfondire sulla propria collezione per conoscerne la vera provenienza. La Solomon R. Guggenheim Foundation è in prima linea e proprio pochi giorni fa ha annunciato la restituzione, ai legittimi proprietari, del dipinto Artillerymen(1915) realizzato dall’espressionista tedesco Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, 1880 – Davos, 1938).

IL GUGGENHEIM RESTITUISCE UN’OPERA

Sono operazioni molto lunghe che richiedono anni di ricerca e una documentazione fotografica che, a volte, manca. Ma non è stato il caso del dipinto Artillerymen (1915) che sarà restituito ai legittimi proprietari. La sua storia inizia nella Germania del 1933 quando il collezionista, giornalista e conoscitore d’arte Alfred Flechtheim fuggì dal proprio Paese per rifugiarsi prima in Svizzera, poi a Parigi infine a Londra dove morì nel 1937. Prima della sua partenza l’opera venne consegnata alla nipote, Rosi Hulisch, e successivamente acquistata nel 1938 da Kurt Feldhäusser, un membro del partito nazista. Dopo diverse vicende arrivò negli Stati Uniti a New York, presso la Weyhe Gallery per essere comprata da un pensionato di St. Louis nel 1952. Il dipinto fu donato al MoMa nel 1956 e poi scambiato con altri lavori provenienti dal Solomon R. Guggenheim Foundation, dove si trova tutt’ora. A The Art Newspaper, Richard D. Armstrong,Direttore del Museo e Fondazione Solomon R. Guggenheim, ha dichiarato: “una parte essenziale della nostra fondazione è l’indagine sulla provenienza dei lavori presenti nella nostra collezione”. Il pronipote di Flechtheim, Michael Hulton, ora residente a San Francisco ha commentato: “sono grato al Guggenheim di aver svolto queste ricerche e di aver confermato la provenienza dell’opera”.

LA MOSTRA AL LOUVRE

Quasi tutti i musei possiedono dei lavori provenienti dai patrimoni delle famiglie ebree che durante il conflitto mondiale sono scappate dal proprio Paese di origine per sfuggire alle leggi razziali che erano state emanata dalla Germania nazista. Basti pensare che la Francia ha avuto perdite ingenti di grandi capolavori che sono stati portati fuori dal confine nazionale. Nel corso degli anni ne sono stati recuperati circa 61mila, di cui 45mila restituiti e 13mila venduti. Il Louvre conserva 800 opere che stanno ancora cercando i legittimi proprietari e fanno parte di un “museo” online conosciuto come Musée Nationaux Récupération (MNR) che raccoglie schematicamente questi dipinti. Inoltre nel 1999 è stata istituita la Commission d’indemnisation des victimes de spoliations (CIVS) per identificare i proprietari dei beni. L’operazione con il passare degli anni, si sta rivelando sempre più difficile, anche perché molti degli eredi non sono a conoscenza di ciò che è appartenuto alle proprie famiglie. Il Louvre a dicembre ha organizzato una grande mostra con 31 dipinti con la speranza di riportarli a “casa”. Anche Sébastien Allard, Direttore del Dipartimento di Pittura del Louvre, ha affermato che la difficoltà della restituzione consiste nel fatto che: “le persone devono provare che l’opera sia appartenuta ai loro familiari. Devono ritrovare o delle vecchie foto di famiglia o raccogliere delle testimonianze. Queste ricerche possono durare anche alcuni anni”.

– Valentina Poli

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Valentina Poli

Valentina Poli

Nata a Venezia, laureata in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, ha frequentato il Master of Art presso la LUISS a Roma. Da sempre amante dell'arte ha maturato più esperienze nel…

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