DAMA: cosa vedremo alla fiera più ‘intima’ dell’art week torinese

Assorbire la storia del passato per proiettarsi verso le generazioni future: è lo spirito di DAMA, progetto indipendente che dal 31 ottobre al 4 novembre contamina con nuove energie le sale di uno dei più bei palazzi del centro storico di Torino.

Palazzo Saluzzo Paesana è la cornice del più bel cortile secentesco di Torino, dotato di due logge. Su una di esse si apre l’appartamento di rappresentanza già dei marchesi di Saluzzo Paesana, ed è in queste sale che prende vita, tra le opere realizzate ad hoc da un selezionato gruppo di giovani artisti internazionali, DAMA, un progetto indipendente fondato nel 2016 da Giorgio Galotti e Domenico de Chirico. Il “contenitore” è carico di fascino: 600 metri quadrati di sale affrescate, ognuna dedicata a un solo artista in dialogo con la location. 14 le gallerie internazionali selezionate, e 2 gli spazi no-profit. Il progetto vuole rendere l’idea di un appartamento di un collezionista immaginario, in cui immergersi in un’atmosfera intima, lontana dai ritmi fieristici. L’esposizione parte dal piano terra con il Live Programme curato da Martha Kirszenbaum, nominata curatrice del Padiglione Francese alla prossima Biennale di Venezia.

Qual è l’origine del nome DAMA?

Il nome nasce dalla stretta relazione del progetto alla città, ma anche come acronimo del gioco della dama dove varie pedine si posizionano sulla scacchiera in base agli spazi liberi: quello che facciamo noi con i partecipanti, invitandoli ad occupare le sale senza stravolgerle, ma relazionandosi ad esse.

Com’è nata la scelta della location a Palazzo Paesana?

Cercavamo una visione differente rispetto all’idea di white cube e di fiera in generale, così siamo partiti dalla storia della città per avviare un dialogo con essa. Dopo aver visitato i più importanti palazzi storici di Torino, questo si adattava meglio anche in vista di un’evoluzione.

Come si inserisce DAMA nel panorama di eventi torinesi nati sull’onda di Artissima? Vi siete posti un “punto d’arrivo”?

Crediamo che siamo solo all’inizio di una rivoluzione visiva e comportamentale. La breve storia dell’arte contemporanea si è evoluta su concetti che dagli anni ‘80 ad oggi si sono modificati assai lentamente ma mai stravolti. Con DAMA volevamo dare una visione opposta che partiva dal passato ma era totalmente proiettata al futuro e alle nuove generazioni. Per questo non vediamo nulla in comune con le altre manifestazioni di quei giorni, anzi. Lavoriamo costantemente su ogni aspetto che caratterizza DAMA poiché si tratta di un progetto indipendente e in costante evoluzione. Cerchiamo di assecondare la vocazione appassionata di artisti e galleristi, e di salvaguardarne l’unicità. Ritengo non ci sia né un punto di partenza né un punto d’arrivo.

Esporrete esclusivamente mostre personali.

Siamo finalmente riusciti a convincere tutte le gallerie che presentare un solo artista è quasi sempre l’unico modo per creare un lavoro site-specific su spazi così connotati. E per la prima volta saranno tutte opere create ad hoc.

Due progetti che vi piacerebbe anticipare?

Quello di Konrad Smolenski, che ha rappresentato la Polonia alla Biennale di Venezia del 2013, e verrà presentato dalla galleria Leto. Per l’occasione sta completando un progetto per offrire al visitatore un punto di vista differente della realtà. Poi il lavoro dell’artista brasiliana che presento con la mia galleria, Renata De Bonis, che ha elaborato un lavoro che si rapporta alle tre figure chiave dell’arte: gallerista, curatore e collezionista-visitatore.

– Umberta Genta

Torino // 31 Ottobre
Fino al 4 novembre
DAMA
Palazzo Saluzzo Paesana
accesso da via Bligny 2, Torino

Preview su invito il 31 ottobre alle ore 15.00
Conferenza stampa: 31 ottobre alle 11.30 presso Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, in via Carlo Alberto 16.
www.d-a-m-a.com

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Umberta Genta

Umberta Genta

Nata a Torino, a 19 anni si trasferisce a Londra dove si laurea in Fine and Decorative Arts. La sua formazione prosegue con un postgraduate in fotografia al Central Saint Martins. Inizia quindi un percorso di apprendistato nella sede londinese…

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