Antropologia del paranormale. Tony Oursler a Torino

Pinacoteca Agnelli, Torino ‒ fino al 25 febbraio 2018. Tony Oursler si addentra nel regno del paranormale. Grazie alle opere della sua raccolta, a una serie di installazioni e all’“incontro” con Gustavo Rol.

Due occhi tristi e imploranti fissano il visitatore dai fori di un tessuto bianco, il cui panneggio è stato solidificato con della resina. Attorno a questo Fantasmino (2017), il cui sguardo di spirito imprigionato proviene da uno schermo video, sembra fare perno la fitta rete di connessioni, rimandi e storie che struttura l’esposizione Paranormal. Tony Oursler vs Gustavo Rol alla Pinacoteca Agnelli. A partire dai finti ectoplasmi, ovvero garze, brandelli di tessuto che, cosparsi di sostanze fluorescenti, venivano usati dai medium per simulare presenze spiritiche durante le sedute, si dispiega un ricco inventario di oggetti, fotografie, pubblicazioni legate al paranormale provenienti dalla collezione di Tony Oursler (New York, 1957). L’artista americano da anni conduce una ricerca personale in questo campo e raccoglie materiale, “prove ed evidenze” che testimoniano, se non la realtà dei fenomeni soprannaturali, almeno la costante attrazione dell’essere umano per tutto ciò che esula dalle spiegazioni razionali delle scienze esatte.

Fotogramma di presentazione del film di Georges Méliès “La source enchantée”, 1890 ca. Collezione Tony Oursler

Fotogramma di presentazione del film di Georges Méliès “La source enchantée”, 1890 ca. Collezione Tony Oursler

L’INCONTRO CON GUSTAVO ROL

Da Waxy Catatonia (1994) a Translucent ghost (2017), entrambe in mostra, da sempre le video-sculture di Oursler giocano sul contrasto tra il tecnologico e il paranormale, perché della tecnologia esaltano il carattere magico, surreale e fantasmatico. Installazioni e sculture agiscono come elementi perturbanti, producono letteralmente “apparizioni” che talvolta incutono spavento o fastidio nello spettatore. Il pregio di questa operazione sta dunque nel rivelare il dietro le quinte, le fonti che alimentano l’ispirazione dell’artista. Si scopre allora che fu suo nonno, Charles Fulton Oursler, amico di Arthur Conan Doyle e di Harry Houdini, a trasmettergli questa passione e a mettere insieme il primo nucleo della raccolta.
Terzo fra gli artisti chiamati da Paolo Colombo a confrontarsi con le collezioni presenti sul territorio torinese, dopo Ed Ruscha e Rosemarie Trockel, Oursler ha voluto quindi confrontarsi con il sostrato della città, fatto di cultura popolare, credenze e magia, dove la religiosità si tinge di spiritismo e superstizione. Vi ha trovato da un lato gli ex voto del Santuario della Consolata, dall’altro la figura misteriosa e affascinante del famoso sensitivo, ma anche artista, Gustavo Rol (Torino, 1903-1994), che definisce “un personaggio raro, un veggente popolare contemporaneo”. Sono appunto di Rol i dipinti esposti in una sezione della mostra: quadri definiti “magici”, alcuni si dice realizzati a distanza, altri addirittura animati, come quello in cui la figura di un uomo di spalle pare si spostasse, nel tempo, in diversi punti del paesaggio. È questa la prima chiave dei nuovi lavori di Oursler: “L’immagine in movimento”, spiega l’artista, perché essa “si lega al balzo tecnologico e la tecnologia è il trauma contemporaneo a cui faccio riferimento […]: l’essere umano contro la macchina”.

Paranormal. Tony Oursler vs Gustavo Rol. Installation view at Pinacoteca Agnelli, Torino 2017

Paranormal. Tony Oursler vs Gustavo Rol. Installation view at Pinacoteca Agnelli, Torino 2017

TECNOLOGIA E SPIRITUALITÀ

Ma lo stesso tema ‒ tecnologia contro spiritualità, macchina contro essere umano ‒ ricorre negli ex voto donati alla Consolata tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, che hanno fornito a Oursler l’altro scenario di confronto. Ed ecco allora Ex Voto e luditte (2017), tavole dipinte sulle quali si muovono, come su una scenografia, piccole figure umane parlanti, frutto di proiezioni video. L’ambientazione è la stessa dei quadretti, realizzati da botteghe artigiane in un linguaggio certo naïf eppure formidabile per chiarezza e coinvolgimento narrativo. C’è l’operaio che si salva dal maciullamento fra gli ingranaggi dei macchinari in fabbrica, il pedone o il ciclista che per poco non vengono investiti da un’automobile o da un tram. Tutto un mondo popolare e quotidiano che, precocemente invaso e condizionato dal progresso tecnologico e dalle industrie, cerca di resistere appellandosi alla spiritualità e rifugiandosi nel soprannaturale. Nelle opere di Oursler questi personaggi ‒ uno di loro è interpretato dalla gallerista Emi Fontana ‒ prendono vita e cantano una ribellione alla macchina.
Risvegliare lo “spirito intelligente” era il monito di Rol, convinto che l’essere umano utilizzi solo una minima parte delle sue facoltà psichiche. Alle prove raccolte da testimoni presenti ai suoi esperimenti Oursler affianca le evidenze prodotte nel XIX secolo: fotografie di spiriti, calchi di strani volti impressi nella cera o nel gesso. “Abbiamo la fortuna di avere in mostra un calco di Cesare Lombroso”, sottolinea nell’intervista in catalogo. Il percorso prosegue poi dal raccoglitore di orgone ai testi dedicati al magnetismo alla relazione tra la fisica e le scienze occulte (uno risale al 1810) all’astrologia cabalistica. “Personalmente sono più interessato a ciò che l’impulso di credere rivela su di noi, e alla dinamica sociale che si forma intorno al credere”, spiega Oursler. Spiritualismo e pensiero magico sono ancora oggi una risposta ai traumi che accompagnano il progresso. Evo Devo (2017) si intitola infatti l’ultimo ex voto, indicando nella biologia evolutiva dello sviluppo l’ennesima, traumatizzante frontiera.

Emanuela Termine

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Emanuela Termine

Emanuela Termine

Emanuela Termine (Roma, 1978) è storica dell’arte e curatrice. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi sulle relazioni fra arte e architettura in Italia tra gli Anni Cinquanta e Settanta. Fino al…

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