La cara catastrofe di Loredana Longo. A Milano

Galleria Francesco Pantaleone, Milano – fino al 3 febbraio 2018. Loredana Longo ha messo in scena un paradigmatico armamentario. Tra sculture, una grande parete e frammenti di una possibile, cara catastrofe.

Con questa nuova personale, Loredana Longo (Catania, 1967) conferma la sua attitudine a un lavoro generato dalla coesistenza delle differenze e delle contraddizioni, unite da una propensione verso un gesto scultoreo (e performativo) apparentemente violento, che rivela questioni estremamente urgenti e, per alcuni versi, anche ironiche. Piedediporco è un’espressione che nella sua città d’origine – oggi vive e lavora a Milano – è metafora di approssimazione, superficialità. E già questo chiarisce come l’approccio alle questioni del presente sia, per l’artista, sempre un processo di riflessione sensibile ma non forzato o a tutti i costi sbandierato. Così dal muro di mattoni, messi insieme con approcci scanzonati mediante alcuni strati cemento, affiora un brandello dorato penetrato da un piede di porco. Una sovrapposizione di pesi specifici, un dialogo forzato ma al contempo possibile tra materiali e forme, che frammentano lo spazio con dialettici approcci.

Loredana Longo, Piedediporco, 2017 (particolare). Courtesy Francesco Pantaleone, Milano

Loredana Longo, Piedediporco, 2017 (particolare). Courtesy Francesco Pantaleone, Milano

SCULTURA COME GESTO

Chi osserva presagisce una potenziale catastrofe, ma positiva, generatrice di nuovi sviluppi. Le singole sculture, messe a dialogare su un tappeto di macerie nel secondo ambiente della galleria, sostengono la forza generatrice di ulteriori forme e nuovi vuoti della scultura costruita mediante una manualità sensuale, che è una costante della pratica dell’artista, anche quando compie gesti esplosivi e performativi. La genesi della teoria di mani, posizionate su bastoni – sono armi, è chiaro – e allestite con studiato rigore, si comprende sempre nel secondo ambiente della galleria, attraverso un video girato nello studio dell’artista durante l’esplosione delle piccole mani in ceramica. Dopo questo atto, naturalmente, ogni brandello ha assunto ulteriori conformazioni che costituiscono una incondizionata poetica delle differenze.

Loredana Longo, Fist, 2017 (particolare). Courtesy Francesco Pantaleone, Milano

Loredana Longo, Fist, 2017 (particolare). Courtesy Francesco Pantaleone, Milano

FROM EXPLOSION TO BREAKING, UNA MONOGRAFIA

In concomitanza con la mostra è anche uscita la monografia di Loredana Longo, edita da Gli Ori, con il coordinamento editoriale di Agata Polizzi. Nelle 160 pagine che costituiscono questo volume, estremamente curato anche nella veste grafica, si rintracciano dei singoli capitoli che costituiscono la sintesi di vent’anni di lavoro nell’arte, tra performance, arazzi, sculture e installazioni. Ogni capitolo è affidato alla penna di un critico o di un curatore che ha accompagnato Loredana in questo suo percorso di conoscenza. Un percorso a ritroso: non a caso in copertina campeggia un dettaglio di Piedediporco, con l’elemento dorato penetrato e modificato da questo dialogo che ne ha per sempre modificato la conformazione sin nelle sue viscere.

‒ Lorenzo Madaro

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Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro è curatore d’arte contemporanea e, dal 2 novembre 2022, docente di ruolo di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia delle belle arti di Brera a Milano. Dopo la laurea magistrale in Storia dell’arte all’Università del Salento ha conseguito il master…

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