Un murale-tributo all’avanguardia polacca. A Łódź, nel secondo ghetto ebraico più grande d’Europa

Un intervento di arte pubblica dell’artista torinese Opiemme, sui 300 mq di un’architettura costruttivista in Polonia, celebra il genio di Władysław Strzemiński, artista-contro il regime realista socialista.

Opiemme, Remanufacture & Harring, 2017 un tributo a Władysław Strzemiński, photo by HaWa
Opiemme, Remanufacture & Harring, 2017 un tributo a Władysław Strzemiński, photo by HaWa

Un anno fa moriva a Varsavia Andrzej Wajda, uno dei maggiori esponenti della scuola polacca di cinema e autore di numerosi film sulla storia della Polonia, lasciando per testamento un ultimo film dedicato al pittore Władysław Strzemiński. “Ho fatto un film su come viene annientato un uomo, passo dopo passo”, raccontava il regista alla Gazeta Wyborcza, tra i maggiori quotidiani del Paese: “Strzemiński è morto nel 1952, e il regime ha fatto di tutto per soffocargli non soltanto la possibilità di creare, ma la stessa vita. Non è la sua arte ad attirarmi, mi interessa soprattutto ciò che ne consegue, il fatto che un artista ha il diritto di mostrare il mondo dal punto di vista suo e non di qualcun altro, e che nessuno lo può criticare per aver preferito una concezione ‘sconveniente’, come veniva definita allora l’avanguardia”.

Opiemme, Remanufacture & Harring, 2017 un tributo a Władysław Strzemiński, photo by HaWa
Opiemme, Remanufacture & Harring, 2017 un tributo a Władysław Strzemiński, photo by Paweł Trzeźwiński

IL PRIMO MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA

Ora quella figura di artista controcorrente alle regole del realismo socialista, ovvero la dottrina ufficiale imposta agli artisti dal Partito comunista, che ha dato il via al costruttivismo polacco, ha fondato la teoria dell’unismo sull’astrattismo della visione pittorica, e ha contribuito alla nascita del museo Sztuki di Łódź – il più antico museo di arte contemporanea del mondo – progettandone un’intera sala nel 1948, è oggetto del murale-tributo di Opiemme (Torino, 1977). Noto per i lavori di arte pubblica legati alla poesia, qui l’artista torinese dialoga con il ritmo di un’architettura costruttivista, riscrivendola con delle forme decorative che rivelano il suo passato di apprendista restauratore, a cui il padre recentemente scomparso l’aveva iniziato. “Ovunque uno posi il proprio sguardo, i pattern geometrici sembrano unire il suolo al cielo”, scrive nel testo di presentazione Claudio Cravero curator in chief-contemporary art presso King Abdulaziz Center for World Culture a Dhahran, in Arabia Saudita. L’intera operazione, composta da due murales, da un intervento su marciapiede, e da due workshop con studenti di una scuola elementare e di una superiore, è stata realizzata a Łódź, per conto della Urban Forms Foundation – una fondazione nata nel 2009 per promuovere la città polacca con l’arte contemporanea –, fondamentale per la riuscita di questo omaggio a Strzemiński.

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IL MURALE DI ŁÓDŹ

“La forza di Urban Forms è quella di mediare fra città e artista, non solo burocraticamente e logisticamente, ma anche a livello umano antropologico”, racconta ad Artribune Opiemme. “Lo staff ha seguito tutta la progettazione, e ha agevolato una mia comprensione storica del contesto. E ogni fase del progetto”. Il tutto all’interno del 4 Cultures Festival – Alphabet of Dialogue, il festival delle quattro culture polacca, russa, tedesca, ebrea che hanno contribuito a sviluppare l’identità multiculturale di Łódź e che si è svolto lo scorso settembre. Remanufacture – questo il titolo dell’intervento principale di Opiemme sulla facciata di oltre 300 mq di una vecchia scuola elementare nel quartiere Baluty, all’epoca il ghetto ebraico sotto l’occupazione tedesca – si compone interamente di forme costituite da lettere, che utilizzano un carattere tipografico creato da Strzeminski nel 1930. “L’uso del carattere creato da Wladyslaw Strzeminski è simbolico, in quanto egli è fondatore dell’unismo e il font è anche stato utilizzato per comporre un logo della città”, spiega l’artista. “In quest’uso metaforico il carattere viene trasformato in segno estetico/decorativo”. Ecco le immagini.

– Claudia Giraud

Opiemme – Remanufacture & Harring, 2017 – Un tributo a Władysław Strzemiński

Street Bojownikow Getta 3, Lodz, Poland

www.opiemme.com

http://www.urbanforms.org/en/main-page/

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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate multimediali e cartacee di settore. Dal 2011 fa parte dello Staff di Direzione di Artribune (www.artribune.com ), è Caporedattore Musica e cura, per il magazine cartaceo, la rubrica "Art Music" dedicata a tutti quei progetti dove il linguaggio musicale si interseca con quello delle arti visive. E’ stata Caporedattore Eventi presso Exibart (www.exibart.com). Ha maturato esperienze professionali nell'ambito della comunicazione (Ufficio stampa "Castello di Rivoli", "Palazzo Bricherasio", "Emanuela Bernascone") ed in particolare ha lavorato come addetto stampa presso la società di consulenza per l'arte contemporanea "Cantiere48" di Torino. Ha svolto attività di redazione quali coordinamento editoriale, realizzazione e relativa impaginazione degli articoli per l’agenzia di stampa specializzata in italiani all’estero “News Italia Press” di Torino. Ha scritto articoli e approfondimenti per diverse testate specializzate e non (SkyArte, Gambero Rosso, Art Weekly Report e Art Report di Monte dei Paschi di Siena, Exibart, Teknemedia, Graphicus, Espoarte, Corriere dell’Arte, La Piazza, Pagina).