Un artista “tellurico”. Marcello Lo Giudice a Roma

Maxxi, Roma – fino al 12 giugno 2017. Grandi tele e una scultura compongono la mostra che la sede romana dedica a Marcello Lo Giudice. Riscontri nelle aste, attenzioni verso il mondo sociale e una pittura dalle profonde diramazioni.

È una pittura strettamente connessa a radici informali e a un rapporto simbiotico e paradigmatico con la natura e i suoi ritmi quella di Marcello Lo Giudice (Taormina, 1957; vive a Milano e Montecarlo), che ha studiato geologia prima di approdare a Venezia, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. È difatti intitolata Eden, pianeti lontani, la sua mostra nel Corner D del Maxxi, sei grandi tele che evidenziano un legame simbiotico con i remoti paesaggi geologici. Il suo impegno per il biosistema, che dal 2013 lo vede anche al fianco della Fondazione Principe Alberto II di Monaco, l’ha portato a essere nominato nel 2012 Artista della Croce Rossa. La mostra romana evidenzia queste sue declinazioni nei confronti della storia dell’Informale e i suoi evidenti rapporti con il mondo naturale, che gli hanno valso – da parte di Pierre Restany – l’appellativo di “pittore tellurico”. Le tele sono pertanto macro spazi di appropriazione e diramazione di brandelli geologici ideali, scenari solo apparentemente aniconici.

Lorenzo Madaro

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Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro è curatore d’arte contemporanea e, dal 2 novembre 2022, docente di ruolo di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia delle belle arti di Brera a Milano. Dopo la laurea magistrale in Storia dell’arte all’Università del Salento ha conseguito il master…

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