Non solo Festival. Tutte le mostre da vedere nei dintorni di Sanremo

Una delle rassegne nazional-popolari per eccellenza sta per alzare il sipario. E noi vi consigliamo un ricco carnet di mostre da non mancare se vi trovate nella città dei fiori.

Se ormai fa molto chic non guardare la televisione “in chiaro”, preferendo le mille soluzioni più o meno legali per fare indigestione di serie tv, ancora meno risulta appealing un evento come il Festival di Sanremo, apoteosi del generalismo sul piccolo schermo.
Non entreremo perciò nel merito della qualità dei brani musicali o degli ospiti internazionali, e nemmanco dell’ecumenica soluzione che vede sul palco un uomo della Rai (Carlo Conti), una donna di Mediaset (Maria De Filippi) e un altro uomo della “terza via”, quel Maurizio Crozza che da La7 è recentemente passato al network Discovery.
Ci rivolgiamo invece a chi, magari affascinato da quel red carpet tanto italico, in questi giorni è proprio nella cittadina ligure. E che, oltre alla serate canore, volesse anche dedicare un poco del suo tempo all’arte.

Guy Ben-Ner – Escape Artists, exhibition view at Pinksummer, Genova, photo Alice Moschin

Guy Ben-Ner – Escape Artists, exhibition view at Pinksummer, Genova, photo Alice Moschin

L’ARTE A GENOVA

Due sono le direzioni percorribili, lungo quella Via Aurelia che è la prima strada statale d’Italia, almeno quanto a numerazione. Si può procedere verso est, in direzione del capoluogo ligure; oppure optare per il confine francese, che dista pochissimi chilometri.
A Genova, tappa obbligata a Palazzo Ducale, dove fino a fine mese è in mostra l’icona stessa del (pop)olare: Andy Warhol. Ben 170 le opere esposte, in una grande rassegna curata da Luca Beatrice e suddivisa in sei capitoli, dedicati rispettivamente a disegno, icone, polaroid, ritratti, cinema e rapporto con l’Italia (basti ricordare il mitico incontro con Joseph Beuys avvenuto sotto l’egida di Lucio Amelio). Appendice interessantissima quella allestita a Villa Croce, dove sempre di Warhol si tratta, ma di quello digitale. Focus dunque sulla sua sperimentazione iniziata nel 1985, quando fece da testimonial all’Amiga 1000, per toccare con mano una fetta della sua produzione che è rimasta ignota fino al 2011.
Sempre a Palazzo Ducale, nella corte interna, trova spazio – è anomalo, ma d’altra parte tutta la città lo è – anche una galleria, Pinksummer. E fino al 3 marzo ci trovate la personale di Guy Ben-Ner: un film soltanto, Escape Artists, ma che film! Racconta la storia incredibile dei richiedenti asilo che approdano in Israele e che vengono confinati a Holot, luogo desertico e surreale dove lo stesso artista tiene da due anni dei corsi di cinema e video.
Tornando ai fenomeni pop: diciamo soltanto Sergio Bonelli, diciamo soltanto Dylan Dog. Una grande mostra al Museo Luzzati (fino al 18 aprile) ne celebra i trent’anni attraverso tavole originali e copertine, schizzi e illustrazioni, con tratti firmati da mani storiche come Giampiero Casertano e Angelo Stano.

Vivien Roubaud, Pollen de peuplier, soufflerie, centre-trente mètres cubes d'air, deux-cent-vingt volts, 2010, © Vivien Roubaud / Galerie In Situ - Fabienne Leclerc, Paris

Vivien Roubaud, Pollen de peuplier, soufflerie, centre-trente mètres cubes d’air, deux-cent-vingt volts, 2010,
© Vivien Roubaud / Galerie In Situ – Fabienne Leclerc, Paris

L’ARTE A NIZZA

Chi invece opterà per l’ovest, direzione Francia, in breve tempo raggiungerà Nizza (anche Monaco è a due passi ma – ahinoi – le due sedi del Museo d’Arte Contemporanea sono entrambe in allestimento).
Prima tappa d’obbligo, il MAMAC. Qui trovate, rispettivamente fino al 14 e al 28 maggio, le personali di Gustav Metzger e Vivien Roubaud. La retrospettiva dedicata al primo, classe 1926, ha il suo focus nelle questioni ambientaliste, che Metzger sviluppa con grande anticipo. A costo di sembrare cinici: potrebbe essere l’ultima mostra che vede il suo impegno diretto nella scelta e nell’allestimento delle opere, ragione in più per non perdersela. Alla Galerie des Pochettes, invece, è di scena Vivien Roubaud (classe 1986), nello spazio che soltanto dall’anno scorso è stato riattivato, insieme al Prototipo di Yona Friedman. Va da sé, una installazione immersiva.
E se anche qui non volete farvi mancare un’icona pop, al Museo della Fotografia c’è – dall’11 febbraio al 28 maggio – Helmut Newton con le sue Icone.
Senz’altro più ricercata, infine, l’offerta di Villa Arson, con due mostre che inaugurano proprio questo giovedì 9 febbraio (e che proseguono fino a fine aprile): La Doublure, collettiva ispirata al primo romanzo di Raymond Roussel, riflette su mondi paralleli e realtà alternative; Go Canny! Politica del sabotaggio, seconda collettiva, è ancor più esplicitamente politicizzata, con il granello di sabbia che fa inceppare il mastodontico sistema a fungere da fil rouge.

Marco Enrico Giacomelli

www.palazzoducale.genova.it
www.villacroce.org
http://pinksummer.com
www.museoluzzati.it
www.mamac-nice.org
http://museephotographie.nice.fr
www.villa-arson.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

Scopri di più