Parafrasando una citazione di, Oscar Wilde, in riferimento alle gioie semplici, Claudia Losi (Piacenza, 1971) allestisce una personale-rifugio, presentando un nuovo arcipelago espositivo dal titolo Asking Shelter. Architetture primordiali, poste a terra, oppure ad altezza sguardo, alle pareti, ritagliano porzioni di spazio escludendo il vuoto, all’interno di strutture protette, di gabbie aperte. Piccole capanne assemblate con rami di rosa sono attraversate, puntualmente, da piccoli insetti d’argento. Dettagli che a tratti, se non fosse per il bagliore metallico, parrebbero integrarsi perfettamente con le spine dei rami. Nelle sale adiacenti all’ingresso, invece, un assemblaggio globulare sembra impartire un taglio differente alla mostra, rivelando, una volta di più, la misura secondo la quale l’artista penetra la materia, dal velluto al marmo, dal corpo umano alla carta, tra estensioni di superficie e profondità narrative, tra ricamo e bocciardature.
Ginevra Bria