Inaugura in India la Biennale di Pune curata da Luca Cerizza. Fra gli artisti molti italiani

Terza edizione della biennale della città a 160 chilometri a Sud-Est di Mumbai. Fra gli artisti invitati Massimo Bartolini, Yona Friedman, Shilpa Gupta, Susan Philipsz, Tomás Saraceno

Un evento che sarà visitabile fino al 29 gennaio sotto il titolo di Habit-Co-Habit: Artistic Simulations of Some Everyday Spaces, in spazi espositivi, centri culturali e aggregazioni del tessuto urbano come le Pataleshwar Caves, il Balgandharva, lo Z-Bridge, lo Jungli Maharaj Temple, la PES Modern High School, il Phule Museum, il Pune Municipal Corporation Printing Press, l’Empress Garden. È ancora l’India lo scenario per una nuova affermazione della classe curatoriale italiana a livello internazionale: ovvero la terza edizione della Biennale di Pune, città a 160 chilometri a Sud-Est di Mumbai, in India, curata da Luca Cerizza. Il quale ha invitato l’artista Marcello Maloberti a mettere in scena – il 5, 6, 7 e 8 gennaio, presso lo Z-Bridge – la propria performance dal titolo Kolossal, a cura di Zasha Colah.

LA CITTÀ DI OSHO ASHRAM

Le tematiche del rituale, del risiedere, della coabitazione e dei moti derivanti dallo spazio che modifica abitudini e comportamenti si rifletteranno sulla città di Osho Ashram attraverso la rivelazione di legami tra vite differenti e diversi modi di esperirle. La città di Pune offre infatti agli artisti la complessità di un centro abitato caratterizzato da una forte crescita e dalla stratificazione di antropologie sociali che, tra professionisti, migranti, studenti e lavoratori rivivranno la loro storia nella diversità. Sono stati selezionati, infatti, anche artisti che produrranno interventi di simulazione e dissimulazione del co-abitare, all’interno dell’area di Deccan, in dieci sedi poste lungo la Jungli Maharaj Road, dieci location che permetteranno al pubblico di condividere esperienze quotidiane in luoghi adibiti alla vita di tutti i giorni. Tra gli artisti presenti Sarnath Banerjee, Massimo Bartolini, Jimmy Chishi, Yona Friedman, Shilpa Gupta, Tushar Joag, Natak Company, Amol Patil, Susan Philipsz, Shubigi Rao, Tomás Saraceno, Marinella Senatore, The Infinite Library, Cathy Wilkes.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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